MARANGE, Zimbabwe, 15 dicembre – Un gruppo minerario cinese ha negato l’accusa di violazione dei diritti umani nella miniera di Marange dove, in passato, piccoli minatori senza permesso si sono scontrati con la polizia.
Il gruppo Anjin ha detto a Reuters, durante una delle rare visite, di aver programmato un aumento della produzione nell’area di massima sicurezza della miniera, dove le telecamere di sorveglianza sono appese finanche sui giganteschi alberi di baobab.
Marange, 400 km a est di Harare, ha provocato delle controversie da quando 20.000 piccoli minatori hanno invaso l’area nel 2008, poi cacciati con la forza dai soldati e dalla polizia.
I gruppi che si battono per i diritti umani dicono che sono state uccise circa 200 persone durante le operazioni. Un’accusa che è respinta da Harare.
Fonte: Reuters Africa newsletter