Riprendiamo questo scritto del Centro ricerche per la pace ed i diritti umani sul perché è necessario allargare il diritto di voto a tutte le persone che realmente risiedono nel territorio.
“UNA PERSONA, UN VOTO”. UN INCONTRO A VITERBO
Si e’ svolto nel pomeriggio di venerdi’ 26 febbraio 2016 a Viterbo presso il “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” un incontro sul tema: “Una persona, un voto”.
Nel corso dell’incontro sono state ancora una volta illustrate le ragioni per cui e’ necessario ed urgente riconoscere il diritto di voto nelle elezioni amministrative a tutte le persone residenti nel territorio, e come questo debba preludere al riconoscimento del diritto di voto anche nelle elezioni politiche per tutte le persone che effettivamente in Italia vivono.
Riconoscendo il diritto di voto si contrasta la violenza razzista e schiavista, si afferma la democrazia e la legalita’, si riconosce ad ogni essere umano la sua piena dignita’ e il suo diritto a partecipazione alle decisioni pubbliche su cio’ che tutte le persone riguarda, si promuove la civile convivenza e il bene comune.
“Una persona, un voto”: cessi l’apartheid in Italia.
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Al termine dell’incontro le persone partecipanti hanno riaffermato ancora una volta l’impegno, e rinnovato l’invito, ad opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni, al razzismo e a tutte le persecuzioni, al maschilismo e a tutte le oppressioni; per la vita, la dignita’ e i diritti di tutti gli esseri umani; per la pace e la difesa della biosfera.
Vi e’ una sola umanita’.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita’, alla solidarieta’.
Il “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo
Viterbo, 26 febbraio 2016