“Africa non è povera. E’ un continente ricco di potenzialità, pieno di risorse senza le quali il nostro mondo non potrebbe sopravvivere”, ha detto Olivier Luyckx, capo dell’unità per le relazioni con gli stati membri della Commissione Europea, durante la conferenza sullo sviluppo dell’Africa che si è conclusa lo scorso venerdì a Taormina.
“Africa è una risorsa fondamentale”, ha aggiunto.
“Il problema dell’Africa – ha aggiunto Luyckx – è la rappresentatività. Dev’essere meglio rappresentata, meglio governata. La lotta contro la povertà è la priorità”.
Il membro della Commissione Europea ha anche detto che il messaggio che l’Europa sta inviando agli stati africani è che c’è la volontà di fare meglio rispetto al passato. “Non vogliamo una cooperazione tra due paesi. Vogliamo una partnership omnicomprensiva. Una vera cooperazione politica che non parlerà solo di sviluppo e di povertà, ma anche del cambiamento climatico. Una partnership che va ben al di là dell’Africa“.
Luyckx ha sottolineato che gli aiuti non sono più adatti alle esigenze dell’Africa. “Gli aiuti pubblici sono nel peggiore dei casi inutili. Nel migliore mettono le basi dello sviluppo e basta”, ha detto Luyckx.
Forti e continui sono gli impegni dei membri della Commissione Europea con i colleghi africani. “Proprio in questo momento – ha aggiunto – i commissari europei stanno preparando le valigie per recarsi ad Addis Abeba per un incontro”.
Luyckx ha detto che l’Ue ha pagato per i soldati in Darfur così come promuove altri progetti che hanno l’obiettivo di rafforzare le relazioni UE-Africa. Tra questi progetti c’è quello delle infrastrutture del Continente. “Dovevamo capire con precisione quali infrastrutture mancassero a tutto il Continente. Così abbiamo messo una sull’altra diverse mappe di diverse infrastrutture: strade, ferrovie, acquedotti, impianti per l’energia e altre. In questo modo siamo stati in grado di sapere con precisione cosa mancasse e dove”, ha detto Luyckx.
Alla fine del suo discorso, ha detto che i “tecnocrati hanno il dovere di aiutare altri attori”. riferendosi alla protesta che da più parti si leva conro le istituzioni comunitarie.