Tributo africano a Wangari Maathai

E’ stata sulle prime pagine dei giornali, nel modo più inusuale degli ultimi decenni: le sue appassionate proteste contro il governo mentre tossiva a causa dei gas lacrimogeni; le sue battaglie per i diritti delle donne mentre i suoi occhi lacrimavano a causa degli stessi gas lacrimogeni; e infine il lavoro per cui è meglio conosciuta fino ad oggi: quello di dare all’ambiente una voce affinché il mondo ascolti.

“La prossima volta che attraversate Uhuru Park o la foresta di Karura, fermatevi per dire grazie a Wangari Maathai. Quei posti sono l’eredità lasciata dal coraggio.” – Sunny Bindra

E’ stata, nuovamente, sui titoli della stampa internazionale nel 2004 quando un comitato norvegese, vedendo i suoi sforzi continui e vedendoci la possibilità che il mondo prendi nota del lavoro di questa donna, la premiò con il Premio Nobel per la pace.


Questa mattina, Wangari Maathai è stata nuovamente sulle prime pagine dei giornali. E’ successo l’inevitabile: la Prof. Maathai se n’è andata per sempre.

“Oh la bella Wangari Maathai è morta. Ho viaggiato con lei per andare a Gleneagles nel 2005 – il miglior passaggio in elicottero di sempre. Che eroe che è stata.” – Emma Freud (Twitter)

Sono ancora sconvolto dalla notizia della sua morte. Lei è “Wangari Maathai”. Una legenda. La legenda con la quale sono cresciuto, di cui ho sempre sentito parlare. Quel tipo di legenda di cui si scrive in prima elementare quando si scrive: “Il mio modello”.

Le legende non smettono di vivere. E’ per questo che sono ancora scosso dalla notizia della sua morte.

“Wangari Maathai” era il nome con il quale speravo di condividere una citazione su un giornale. Un carattere più forte della vita stessa di cui se ne sente parlare solo nei notiziari e ti metti a pensare a quanto sei piccolo: “Quale persona sana fa questo a se stessa ogni volta?”

Anni dopo, con una rinnovata comprensione del mondo, capisco: è quel tipo di persona che crede in ciò per cui combatte. Quella persona sana che rifiuta d’inchinarsi – finanche contravvenendo a ciò che la cultura considera tabù.

Quel tipo di persona sana che pensa: “Se è necessario rompere i tabù per fare la cosa suggesta, allora così sia.”

“Ieri ho passato il pomeriggio al parco Uhuru. Ho visto i miei bambini giocare con molti altri bimbi. L’impatto di Wangari Maathai continuerà ad esistere.” – @Buggz79 (Twitter)

 

A 71 anni avrà, con tutta probabilità, vissuto una vita piena. Tuttavia lei stessa aveva sottolineato che c’erano ancora tante battaglie da affrontare. I problemi per cui cercava una soluzione sono lontani dall’averla trovata. Adesso tocca a noi decidere cosa succede. Lei ha iniziato, la sua eredità è ancora viva e la sua legenda deve essere ancorra completata per i libri di storia.

La persona di Wangari Maathai può essere andata via, ma il suo lavoro, la sua eredità e la sua legenda non sono neanche vicini agli anni del tramonto.

“Svegliati alla notizia che abbiamo perso una grande amica di famiglia. Che tu possa riposare in pace Zia Wangari. Che la tua eredità possa continuare.” – Jaya Awinja (Facebook)

Che tu possa riposare in pace, Zia Wangari.

Per quanto riguarda il mio desiderio di condividere una citazione su un giornale con Wangari Maathai, credo che questo farà al caso mio. Non è esattamente ciò che avevo in mente, ma vedendo come me la sono cavata scrivendo a proposito di questa legenda, credo che questo sia abbastanza.

“…non importa chi o dove siamo, o quali siano le nostre capacità. Noi dobbiamo fare del nostro meglio!” – Wangari Maathai, “Unbowed”, Aprile 2007.

 

Fonte: marcusolang

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