Oggi è il terzo compleanno di Africanews ed è giunto il momento di fare un bilancio. Ovviamente riguarda noi. Noi di Africanews che è fatto da una trentina di collaboratori sparsi tra l’Africa e l’Europa. Però penso che sia interessante anche per le circa diecimila persone che ci seguono ogni giorno sul web e sulle reti sociali. Su Facebook ma anche su Twitter, FriendFeed e tanti altri social network.
Questo 25 maggio inauguriamo una nuova grafica. Un nuovo modo di presentarci pur restando sostanzialmente in linea con quanto abbiamo fatto finora. Si tratta di un miglioramento.
Da oggi avremo una notizia in primo piano nella parte alta del sito, subito al di sotto dei menu. Scendendo in basso si troveranno tutte le altre notizie divise per categorie. E ancora più in fondo gli speciali come i proverbi africani della settimana e le ricette africane. In più sulla barra destra avremo più spazio per dare visibilità a varie iniziative africane, ma anche italiane ed europee.
Quando abbiamo iniziato le idee erano tante e il tempo per realizzarle era sempre scarsissimo. L’unica idea che è rimasta costante è quella di essere la testata giornalistica che traduce in italiano il lavoro dei giornalisti africani sui temi dell’attualità del Continente ma anche del mondo.
La prima organizzazione interna e grafica del nostro sito era buona ma a lungo andare, con l’aumentare dei contenuti, la piattaforma Mambo era diventata ingestibile. Il sito si bloccava spesso e i motori di ricerca non ritrovavano più le pagine.
Poi da Mambo (vedi mambo-foundation.org) abbiamo fatto il grande passo verso WordPress. Un po’ a malincuore perché quell’impostazione ci sembrava più adatta a un giornale. Ben presto però scoprivamo che anche WordPress, usato come Cms, cioè come strumento per gestire i contenuti, era più che adatto per i nostri scopi. Così nell’epoca del “content is king”, cioè del “contenuto prima di tutto”, abbiamo trovato il giusto equilibrio. Un sito aggiornato, graficamente accativante, ma soprattutto molto accessibile a chi dall’Africa ha connessioni lente.
Veniamo ai contenuti.
La prima cosa che ho notato è che nonostante tutta la cultura della paura verso gli stranieri, ci sono tantissimi italiani sinceramente innamorati degli altri popoli e dell’Africa.
Ad agosto 2008, ad esempio, assistevo ad Avellino allo spettacolo di Hamid Barole Abdu e Daniele Barbieri, “Le scimmie verdi” (vedi https://www.africanews.it/le-scimmie-verdi-che-diavolo-sono/) ospitato da Solidafrica nell’ambito di un’importante iniziativa di sensibilizzazione.
A ottobre di quello stesso anno, poi, partecipavo alla seconda edizione del forum sull’Africa di fondazione Banco di Sicilia a Taormina, di cui Africanews è media partner ufficiale dal 2010. Anche lì, sudafricani, nigeriani, keniani, somali discutevano con europei, americani e cinesi dei problemi dell’Africa.
Poi le occasioni sono andate aumentando sempre di più: l’incontro sull’interdipendenza a Firenze, il Festivaletteratura di Mantova nel 2009 con scrittori e poeti africani, il festival del cinema africano di Milano e quello di Verona, le iniziative della diaspora africana a Roma, il mondiale in Sudafrica l’anno scorso, l’inaugurazione del Fifa Fan Fest a Roma col consigliere aggiunto per l’Africa, Victor Emeka Okeadu, il viaggio in Malawi e Uganda al seguito del segretario-generale dell’Onu Ban, Ki-moon.
Insomma, oltre che essere ben presenti in Africa, Africanews.it tiene gli occhi aperti a ciò che accade agli africani in Italia. Ed è proprio per questo che è nata anche la collaborazione con A24media.com, un importante network televisivo panafricano che collabora con AlJazeera e BBC.
Elencare tutte le notizie che abbiamo raccontato per tutti questi anni è difficile. Sono tante quelle che non sto menzionando qui, a cominciare dai fatti di Rosarno dell’anno scorso.
Adesso, tuttavia, bisogna guardare al futuro. Le cose fatte sono tante, con risultati variabili. Invariata però rimane la voglia di essere un sito di riferimento per chiunque guarda al continente culla dell’umanità.
Per il futuro ci sono importanti novità. A cominciare dal prossimo forum sulle piccole e medie imprese africane a Lisbona, organizzato da Emrc in collaborazione con la Banca africana di sviluppo (afdb.org).
Continuate a seguirci, se vi va. E grazie degli auguri.
Piervincenzo Canale