Questa volta e’ definitivo, o cosi pare. Il primo ministro ha annunciato di aver trovato un’accordo sulla nuova data delle elezioni. I toni sono quanto mai nervosi. Durante la conferenza stampa, il primo ministro Béji Caïd Essebsi chiede “basta proteste, basta scioperi”. Parla dialetto tunisino, linguaggio semplice, toni diretti.
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Intervista a Nawele Ben Romdhane Dhrif – Tunisia
Intervista con Nawele Ben Romdhane Dhrif, direttrice generale per la cooperazione euro-mediterranea del ministero dello sviluppo e della cooperazione internazionale della Tunisia.
Tunisia: British Gas prevede investimenti nel 2011
British Gas (BG), uno dei più importanti investitori in Tunisia, prevede d’investire 300 milioni di dollari (1 dollaro=1,38 dinari) nel 2011 per sviluppare i suoi siti di produzione nel paese. Lo ha annunciato giovedì scorso, Sami Iskander, Executive Vice-President e Managing Director di BG, Africa, Medio Oriente e Asia.
I fili spinati della nostra mediocrità
Di fronte all’esodo, del tutto prevedibile, di alcune migliaia di migranti e profughi non potrebbe essere più indegna la farsa che si recita nell’infelice paese in cui è ci dato vivere, ormai padanizzato da Nord a Sud, con poche eccezioni.
Crisi libica: quale ruolo per l’Italia?-Ispi
Ottavo forum dell’Ispi. Presentazione.
“Tunisia, Egitto. E dopo?” – conferenza Ispi, Como
Crisi nel Mediterraneo: Tunisia, Egitto, e dopo? – conferenza ISPI a Como il prossimo 21 febbraio.
Tunisia: Egitto, e dopo? – tavola rotonda ISPI
Riceviamo e pubblichiamo questa comunicazione di una tavola rotonda organizzata dall’Ispi. L’incontro avrà luogo a Milano.
2 febbraio: a Palermo si parla di Egitto e Tunisia
Riceviamo via Facebook e pubblichiamo quest’annuncio di un incontro a Palermo il prossimo 2 febbraio per parlare di ciò che sta succedendo in Tunisia, Egitto ed Algeria.
Tunisia oggi: conferenza a Milano il 30 gennaio
Tunisia oggi è il convegno della fondazione Mudima che si svolgerà a Milano il prossimo 30 gennaio.
Tunisia: “importante ruolo dell’Italia” – Frattini
Il “grande shock sociale” in Tunisia è stato provocato non solo dal carovita ma dalla miscela esplosiva dell'”irrigidimento delle garanzie democratiche” e della”mancanza di ricambio generazionale” e tutto questo,ora, rischia di essere strumentalizzato dal fondamentalismo islamico.