Sudan – La missione archeologica italo-russa “fa scuola”

Grande risonanza per i ritrovamenti di una missione archeologica italo-russa nel sito di Abu Erteila, a circa 200 chilometri a nord di Khartoum, guidata dal professor Eugenio Fantusati (Ismeo) presso il sito di Abu Erteila (200 km a nord di Khartoum).

  
Tra gli altri, è particolarmente significativo il ritrovamento di un basamento per barca sacra con iscrizioni che, ora allo studio per la decifrazione, dovrebbe contribuire a una migliore comprensione delle vicende del sito, ma anche più in generale del mondo meroitico e dei suoi rapporti con la vicina civiltà egiziana.

L’ambiente del tempio ha anche restituito testimonianze capaci di offrire una più chiara caratterizzazione dell’edificio, integrando e arricchendo quanto già noto dalle campagne precedenti.

I tecnici, infatti, tra le rovine di un tempio, che fu distrutto probabilmente da un incendio, hanno rinvenuto alcuni cartigli con iscrizioni geroglifiche in egiziano, in cui sono menzionati il re Natakamani e la regina Amanitore, che governarono nell’età dell’oro della civiltà meroitica, sviluppatasi sul Nilo e il cui ruolo fu molto importante sul piano internazionale.

  
Ipotesi di allestire una mostra nella capitale nel prossimo autunno
La notizia della scoperta ha fatto il giro del mondo, comparendo su agenzie stampa, riviste e siti specializzati, tradotta in molte lingue.

Il sito di Abu Erteila acquista cosi’ accresciuto prestigio e le vestigia del tempio su cui la missione sta lavorando ormai da otto anni si collocano oggi a pieno titolo fra le più interessanti testimonianze dell’archeologia nubiana contemporanea.

A questo proposito, l’ambasciata italiana di Khartoum e le autorità sudanesi stanno lavorando sull’ipotesi di allestire una mostra nella capitale nel prossimo autunno.

Il direttore del Museo Nazionale di Khartoum, al contempo responsabile della National Corporation for Antiquities and Museums (Ncam), ha confermato non solo grandi riconoscenza e apprezzamento per il valore dell’attività italiana in Sudan, ma anche la piena disponibilità a collaborare per la migliore riuscita dell’iniziativa.

Fonte: esteri.it

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.