L’associazione Solidarité Nord-Sud ha lanciato qualche giorno fa un appello a firmare la petizione per il Mali martoriato da diversi mesi di guerra.
Questo è l’indirizzo della petizione: http://www.activism.com/it_IT/petizione/appello-alla-comunita-internazionale-per-la-pace-ed-il-cambiamento-in-mali/42774
Qui sotto il testo della suddetta associazione.
L’Associazione Solidarité Nord-Sud ONLUS è impegnata a sostenere la Pace ed il cambiamento in Mali nell’ambito dei suoi obiettivi statutari.
L’Associazione sostiene in particolare in questo momento il popolo del MALI nel processo di risoluzione della crisi in corso in quel Paese amico e che ama tanto più per la sua grande storia e cultura. L’Associazione ritiene che suo compito sia – in quanto associazione italiana e, dunque europea, – quello di stimolare e sostenere un cambiamento che vada contro le discriminazioni nel rapporto tra Nord e Sud del mondo vera e primaria causa dei conflitti, della povertà, insicurezza e corruzione.
In questo contesto ha cercato di promuovere ed informare l’opinione pubblica italiana sugli eventi che si succedevano nel Paese anche e sopratutto attraverso le parole e gli scritti di intellettuali ed appartenenti alla società civile e politica maliana dapprima pubblicando molti documenti sul proprio sito e mettendoli a disposizione della stampa e degli utenti, poi elaborando un testo (libro) che ha diffuso e continua a diffondere ed organizzando alcuni eventi protesi sempre all’informazione ed alla sensibilizzazione sulla necessità ed urgenza del ritorno della Pace e del cambiamento (Mostre, conferenze, video, concerto etc….);
INVITA A SOTTOSCRIVERE IL PRESENTE APPELLO CHE SARA’ – UNA VOLTA RACCOLTE LE FIRME – INDIRIZZATO ALLA COMUNITA’ INTERNAZIONALE (ORGANIZZAZZIONI ED ISTITUZIONI QUALE L’UNIONE EUROPEA, IL PARLAMENTO EUROPEO, L’ONU) A TUTTI GLI ORGANISMI COINVOLTI ED INTERESSATI ED AI MEDIA NAZIONALI ED INTERNAZIONALI AL FINE PRIORITARIO DI SENSIBILIZZARE AL CAMBIAMENTO A NOSTRO AVVISO NECESSARIO PER EVITARE GUERRE E DISTRUZIONI NON SOLO IN MALI ED IN AFRICA MA ANCHE NELLA NOSTRA PARTE DI MONDO OCCIDENTALE.
APPELLO
Convinta che – parafrasando il grande Stéphane Hessel – per riuscire a cambiare il mondo “segnato da uno sfruttamento globale in una società mondiale socialmente giusta e sostenibile” occorre che ognuno di noi si impegni a cambiare la propria vita ed a diventare cittadino di un’autentica società mondiale;
Convinta che se non vogliamo che la PACE, il disarmo universale, la sovranità e lʼindipendenza degli stati e dei popoli, la lotta contro lʼimperialismo ovvero il dominio di uno Stato o di un popolo sull’altro, l’abolizione delle armi di distruzione di massa e la fine di ogni forma di discriminazione, non siano solo parole occorre non solo indignarsi ma agire;
Convinta che la Pace a livello mondiale è minacciata continuamente e sempre più da guerre di aggressione per il controllo e/o lo sfruttamento di materie prime e per la ripartizione delle stesse;
Convinta dunque che la “causa” primaria delle guerre e della fame, dei conflitti cosiddetti interetnici o interreligiosi e del rischio di un allargamento più globale dei conflitti stessi sta nel rapporto totalmente diseguale tra Nord e Sud del mondo, tra quella parte del mondo che continua a considerare l’altra esclusivamente come fonte del proprio sviluppo e oggetto dei propri interessi piuttosto che soggetto autodeterminato;
Convinta che, in particolare, l’Africa continente Madre dell’Umanità e delle civiltà che ha per millenni espresso culture e civiltà che sono state del tutto ed intenzionalmente cancellate dalla storia, quell’Africa continente ricchissimo della maggior parte delle materie prime necessarie allo sviluppo dell’Umanità paga ormai da qualche secolo questa corsa all’accumulazione di ricchezze materiali;
Considerato che il Continente africano fonte e risorsa primaria di tutta l’Umanità, ricco non solo di materie prime ma di risorse umane, materiali, culturali e spirituali, è attraversato da continue ed interminabili situazioni di guerra e conflitti spesso effetto e non causa di gravi disequilibri sul piano economico, sociale e culturale derivanti dal “disequo” rapporto tra Nord e Sud del mondo, rapporto che si è espresso e continua ad esprimersi anche attraverso forme di interferenza nella gestione dei Paesi del Sud se pur apparentemente pacifiche ma contrarie ad ogni principio di sovranità nazionale, uno dei valori alla base della comunità internazionale stessa;
Considerato d’altra parte che l’intervento militare esterno non ha altro risultato se non aggravare e prolungare le violenze e le sofferenze il cui tributo più pesante lo pagano tra l’altro le Donne;
Convinta che la difesa dei diritti umani passa attraverso il riconoscimento a tutti gli Uomini, Donne, comunità e Stati sovrani – a tutti con pari opportunità e diritti – al diritto all’autodeterminazione ed alla conquista e riconoscimento e rispetto dei diritti elementari alla vita quali il fabbisogno economico e culturale e dunque attraverso una equa relazione dei rapporti internazionali e non certo attraverso la guerra, qualsiasi guerra che al contrario – lo ripetiamo – non può che aggravare le condizioni economiche e sociali delle popolazioni colpite;
Convinta che il caso del Mali è un caso di scuola di questo scenario, che il Mali è l’esempio di quella mancata o tronca indipendenza che molti paesi africani hanno subito e che “si esprime nell’impossibilità di cambiare modello economico senza farsi sanzionare” (Aminata Traoré) e si è espressa e si esprime dunque nella mancata possibilità di autodeterminazione e di vera democrazia partecipativa nelle scelte del Paese, oggi sta vivendo l’esplodersi degli effetti di quel legame sbagliato con il nord del mondo che ha bloccato ogni azione in favore dell’emancipazione e dello sviluppo del Paese che solo può portare alla Pace, stabilità, giustizia e sicurezza;
Convinta che la democrazia è il sistema in cui i cittadini, in quanto popolo sovrano, esercitano la potestà sulla “cosa pubblica” e per la “cosa pubblica”;
Conscia che il “Paese della sanankuya”, della Pace e della convivenza ha nel suo seno da secoli le molteplici culture che hanno fatto grande questo Paese nella storia passata e recente, grandezza riconosciuta anche da un organismo quale l’UNESCO in favore della Costituzione del 1235 proclamata prima Dichiarazione dei Diritti Umani;
Conscia che nel Paese non esiste nè un problema etnico nè un problema religioso, confortata in questo dalle numerose dichiarazioni, denunce e dissociazioni da ogni movimento terrorista e/o armato e da ogni pretesa di indipendenza o autonomia da quella che considerano e rispettano come loro Patria che sono venute da parte della Comunità Tuareg, araba e dei maliani più in generale (tra cui la petizione che ci siamo impegnati a promuovere);
Considerato al contrario che gran parte della stampa, degli organi ed organismi “sociali” e soprattutto di esponenti di primo piano della Comunità europea di cui anche noi facciamo parte hanno “mal interpretato” e “mal utilizzato” la crisi che attraversa il Paese finendo a volte per sostenere tesi e gruppi di cui – peraltro – alcuni esponenti sono perseguiti a livello nazionale ed internazionale (TPI) per gravi esazioni dei diritti umani e non rappresentano alcuna comunità del Mali ma hanno espresso semmai con i loro atti l’esatto opposto di quei diritti umani e principi di Pace, fratellanza e giustizia che la Comunità europea rappresenta;
Considerato che il Mali si è trovato illegalmente ed illegittimamente aggredito ed occupato nelle sue tre Regioni del Nord, aggressione continuata poi con atti che hanno colpito la comunità residente considerati gravissime violazioni dei diritti umani ed anche nel cuore della Cultura millenaria di quelle Regioni che si sono viste colpite nei grandi Patrimoni dell’Umanità che dunque a tutti noi appartengono ed a tutti noi appartiene il dovere di difendere;
Considerate anche le responsabilità della Comunità internazionale sia nei suoi fattori endogeni che esogeni nello scoppio di questa ennesima crisi in un Paese africano;
Considerato che il popolo maliano esige il rispetto dell’integrità territoriale del Paese e la restaurazione delle istituzioni costituzionali maliane, così come determinate dal popolo maliano;
Cosciente insieme al popolo maliano che solo lavorando alla Pace tra tutte le comunità del Mali attraverso il dialogo tra tutti coloro che riconoscono la nazione maliana si può preservare quella convivenza pacifica e democratica tra le stesse comunità come espressione dunque della libera scelta da parte della società civile, politica e militare maliana;
Esprimiamo tutto il nostro sostegno e la nostra solidarietà
Affinché dunque la Pace e la convivenza pacifica tra tutti i popoli non siano solo vuote parole e ci impegniamo affinché ogni nostro gesto ed azione sia posto in quella direzione;
Ci impegniamo a chiedere alla Comunità internazionale ed alla Comunità europea di sostenere ogni sforzo perché ci si incammini verso la Pace, la coesione sociale, lo sviluppo economico e sociale opponendo all’economia della guerra l’economia della vita, le pari opportunità di accesso al processo decisionale ed allo sviluppo di tutto il Paese;
Che questo sforzo sia compiuto nel rispetto di quelle regole e sistemi di risoluzione delle controversie che il Mali ha abbracciato sin dalla sua prima Costituzione e nella sua cultura e sostenendo dunque una soluzione che permetta alla società maliana nel suo insieme di autodeterminare e definire le basi di una soluzione concordata, costruttiva e pacifica al conflitto che veda la partecipazione attiva di tutte le componenti del Paese;
Condanniamo tutte le gravissime azioni contro i diritti umani e la vita del popolo maliano nelle regioni del nord, condanniamo tutte le gravi esazioni e violazioni del diritto internazionale commesse contro i militari dell’esercito maliano (Agueloch….) e tutte le violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale commesse contro la popolazione residente al nord del Mali e condanniamo tutte le azioni similari da qualsiasi parte siano state commesse e
CHIEDIAMO
Che gli organismi di giustizia nazionale, regionale ed internazionale possano portare a compimento ogni azione utile alla verità ed alla giustizia, valori per noi propedeutici alla riconciliazione ed al mantenimento della Pace;
Che la Comunità internazionale e l’Europa del Nobel per la Pace e dei Diritti Umani sostengano lo sforzo di instaurare un clima di Pace, di Unità ed integrità territoriale proteso, dunque, al ritorno dell’amministrazione e dei funzionari dello Stato in TUTTO il territorio maliano ed al preliminare disarmo dei gruppi che vogliano eventualmente partecipare al processo di Pace ed Unità del Paese per uno sviluppo armonico ed equo del Paese stesso, basato su quelle grandi risorse sociali, morali, civili e materiali che il Paese possiede. Auspichiamo – tra l’altro – che vengano messe in atto tutte le azioni protese a che i rifugiati possano presto tornare a casa loro e partecipare allo sforzo di ricostruzione unitaria e pacifica del Paese;
Richiamando al riguardo le funzioni dell’UNCHR, organismo che ha ricevuto il mandato dall’ONU per la protezione dei rifugiati che si concretizza nell’assistenza e nella soluzione ai loro problemi nel garantirne la sicurezza ed, inoltre, nella responsabilità del coordinamento con gli altri organismi comprese le attività delle ONG (fornitura dei beni, loro distribuzione e sviluppo progetti ) e nel trovare soluzioni durevoli tra le quali vi è innanzitutto la realizzazione delle condizioni per il rientro volontario dei rifugiati. In tal senso l’organismo ONU sottolinea nei suoi documenti operativi il divario tra gli aiuti di emergenza e gli aiuti allo sviluppo a lungo termine che devono invece essere svolti da altri organismi ed in altre situazioni;
Che la Comunità internazionale e l’Europa della Pace e dei diritti Umani sostengano il cambiamento ovvero l’eliminazione di quelle politiche che, provocando indebitamento, povertà e disoccupazione, diventano poi fonte di corruzione, falsa democrazia, insicurezza, instabilità e violenza;
Che, dunque, le parole del Presidente del Parlamento Europeo non restino vane “In quanto democrazie fondate su valori, non dobbiamo mai dimenticare che il commercio non può essere fine a se stesso. Il nostro obiettivo deve sempre essere quello di migliorare la vita delle persone con le quali intratteniamo scambi commerciali” e ancora continua il Presidente “Ciò di cui hanno urgente bisogno queste giovani democrazie sono infatti occupazione e crescita economica. Senza pace sociale non ci sono democrazie stabili. Lo abbiamo imparato dalla nostra stessa storia. Per questo è importante garantire anche che tali accordi commerciali non comportino conseguenze sociali negative.”
Che la Comunità europea ed internazionale sostenga anche il cambiamento nell’approccio culturale verso i paesi africani ed il mondo “altro” in genere, cambiamento a nostro avviso necessario per la realizzazione di un mondo di Pace e convivenza tra i popoli, e realizzabile anche facendo entrare nella nostra storia quella grande storia e cultura del tutto assente nei nostri banchi di scuola, universitari e nei “media” nonostante la stessa sia la radice dell’Umanità ed anche della nostra civiltà, che siano queste azioni magari accompagnate da eventi di riconoscimento del grande tributo in termini di vite umane e non solo che il continente Africa ha dovuto versare e spesso continua a versare, affinché anche questo olocausto non si cancelli dalla memoria ma rimanga da insegnamento per le generazioni future in un Europa di Pace e dei diritti;
Dichiariamo dunque tutta la solidarietà e l’impegno ed il sostegno al popolo maliano per il raggiungimento degli obiettivi finora elencati.
Per un mondo basato sulla giustizia uguaglianza di diritti e di opportunità e solidarietà, valori propri di tutta la Comunità internazionale.
Associazione Solidarité Nord-Sud – ONLUS
I Maliani e gli amici del Mali per adesione
Se sei d'accordo con questo appello per sostenerlo devi FIRMARE la petizione qui: http://www.activism.com/it_IT/petizione/appello-alla-comunita-internazionale-per-la-pace-ed-il-cambiamento-in-mali/42774 ABBIAMO BISOGNO DI RACCOGLIERE UN CONGRUO NUMERO DI FIRME PER FARCI SENTIRE …..INVIEREMO LA PETIZIONE ALLA C.I. ED ALL'"EUROPA DELLA PACE" SE SIAMO IN TANTI FORSE….. E POI IL POPOLO MALIANO HA BISOGNO DEL NOSTRO SOSTEGNO!! NON BASTA DUNQUE METTERE MI PIACE: 5 MINUTI PER UNA FIRMA …..FORSE L'AFRICA NE HA DIRITTO!! GRAZIE!! E LA PACE INTERESSA TUTTI…..NON SOLO L'AFRICA!!