Invece di lasciare il proprio villagio, tre giovani senegalesi hanno installato con successo dei pannelli solari per conto della comunità dei contadini.
Dove prima non si poteva lavorare nelle ore notturne, adesso c’è luce e con essa anche tante altre attività. C’è anche un congelatore per conservare i cibi. Soprattutto per conservare gli ingredienti per il thiéboudiene, il piatto nazionale del Senegal.
Il progetto “Jariñoo jant bi”, che vuol dire “Utilizziamo il sole” in Wolof, la lingua parlata in Senegal, è risultato tanto utile ed entusiasmante che ha trovato l’appoggio di in un numero crescente di persone.
Al progetto collabora la Ong italiana Fratelli dell’uomo.
“Nel 2006 – è scritto nel comunicato stampa dell’organizzazione non-governativa – Khadim Djitté, Djiby Diagne e Serigne Diagne, tre giovani che non volevano emigrare a Dakar o in Europa, allestiscono nella sede dell’Unione dei gruppi contadini di Mekhe (UGPM), l’atelier du soleil, per avviare un progetto che raccoglieva una sfida importante: installare pannelli solari fotovoltaici nei villaggi della provincia di Mekhe.
Il programma prevede l’installazione di diversi pannelli solari e il conseguente approvvigionamento energetico per l’intera provincia o una buona parte della stessa. Tuttavia, ad oggi “due sono i centri (Taby e Ndiayenne Lack) in cui è stato possibile installare un sistema di approvvigionamento energetico da fonte solare. Dove ciò è avvenuto, la svolta è stata radicale”, si legge nello stesso comunicato.
L’acqua, l’irrigazione dei campi, la conservazione dei cibi, le telecomunicazioni e l’accesso alle informazioni oltre all’illuminazione sono tutti benefici che la popolazione ha avuto dall’installazione dei pannelli fotovoltaici.
Il «Jariñoo jant bi», che ha avuto inizio diversi anni fa, – conclude il comunicato della Ong italiana – è il frutto della collaborazione tra l’UGPM, la società SIDI, specializzata in micro-credito e creazione d’impresa, l’azienda privata Alternatives Energétiques e la regione del Midi-Pirenei. Ai partner citati, da quest’anno si affianca anche Fratelli dell’Uomo, organizzazione non governativa di cooperazione internazionale, che sostiene il progetto con una raccolta di fondi e con una proposta rivolta ai numerosi immigrati del Mekhe presenti in Italia: riuniti dall’associazione ASCOMI (Association pour la solidarité et la Cooperation des Meckhois en Italie), i senegalesi potranno infatti destinare parte delle loro rimesse alla costituzione di un fondo d’investimento per la diffusione dell’energia solare nei villaggi”.