Scelta su Gheddafi spetta ai libici – Frattini

Gheddafi “deve lasciare il potere” ma la scelta sul fatto che debba abbandonare o meno La Libia “é un’opzione” che spetta ai libici: “se il popolo libico ritiene che una soluzione interna al paese possa essere accettabile, l’Italia sarà d’accordo”.

Il Ministro , Franco Frattini, a meno di una settimana dall’ultima riunione del Gruppo di Contatto tenutosi in Turchia, sottolinea così di “essere in contatto con i vari partner internazionali per lo sviluppo della situazione”.

E, annunciando che domani vedrà a Roma – di ritorno dalla sua missione in Cina – il vicepresidente del Consiglio Permanente del Cnt di Bengasi, Ali al-Issawi, spiega che al centro del colloquio ci sarà “lo sviluppo della proposta di soluzione pacifica che verrà presentata dal ministro Abdel Ilah al Khatib”, l’alto rappresentante dell’Onu per la Libia, “a nome di tutto il Gruppo di Contatto e ovviamente delle Nazioni Unite”.

“C’é il tema della soluzione per Gheddafi” e mi “auguro che nella proposta si rimetta al popolo libico” tale scelta. Lasciando fermo il principio che il Rais debba “lasciare il potere”. Quella che è la scelta sulla sua destinazione del Colonnello, “su dove deve andare”, va lasciata ai “libici”. “Noi abbiamo sempre detto che la partenza di Gheddafi era un’opzione.

Ma non l’unica: se i libici ritengono che una soluzione interna al paese possa essere ugualmente accettabile, l’Italia sarà d’accordo.

Prosegue,intanto, la mobilitazione della Cooperazione allo Sviluppo Italiana in favore della popolazione libica.. Con il supporto operativo del Ministero della Difesa, è partito ieri da Pratica di Mare un C130J diretto a Bengasi con il compito di riportare in patria alcuni pazienti ed accompagnatori libici giunti in Italia a partire dallo scorso aprile e curati presso le strutture sanitarie lombarde e laziali.

Nel quadro di questa operazione umanitaria è previsto inoltre l’imbarco di 2 tonnellate di medicinali e materiale sanitario che la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo donerà al CNT per la successiva distribuzione presso le principali strutture ospedaliere di Bengasi ed aree limitrofe.

La situazione degli aiuti italiani all’11 maggio scorso

Forniti ad OMS 20 kit medici anti trauma utili a prestare assistenza umanitaria alle vittime civili delle violenze occorse in Cirenaica. Tali kit medici, utili alla cura di 1.000 casi, sono giunti nella serata del 1° marzo al Cairo. Qui sono stati presi in consegna dal personale dell’OMS per essere trasferiti a Bengasi dove, con il concorso della Mezza Luna Rossa libica, sono già stati distribuiti ai principali ospedali e centri sanitari della Libia orientale.

Evacuazione di cittadini di paesi terzi in fuga dalla Libia. Realizzati, tra il 5 e il 10 marzo, 6 voli, di cui 4 militari e 2 civili, per il rimpatrio di complessivi 863 cittadini di nazionalità egiziana, maliana e del Bangladesh.

Invio aiuti umanitari a Bengasi per complessive 91 tonnellate con Nave Libra (7 marzo su Bengasi e 20 marzo su Derna). Trasportati generi alimentari (messi a disposizione da LEGACOOP e ESSELUNGA), tende, coperte, portabilizzatori, generatori elettrici e kit medici in grado di curare patologie generali per 110.000 persone per un periodo di tre mesi.

Invio kit medici su Misurata. Forniti all’OMS 5 kit per la cura di patologie generali per 50.000 persone e 5 kit antitrauma per la cura di ferite da arma da fuoco per 500 persone. I kit medici sono stati imbarcati su nave civile presso il porto di Smirne (Turchia) con generi alimentari forniti dal PAM e altri beni per l’assistenza forniti da UNICEF. Il carico umanitario è partito da Smirne e è giunto a Misurata il 7 aprile da dove si è proceduto alle operazioni di distribuzione a beneficio delle popolazioni civili.

1° Evacuazione feriti libici ed invio kit medici. Lo scorso venerdì 8 aprile è stato realizzato l’invio di 2 aerei C-130 su Bengasi, di cui uno partito da Pratica di Mare con a bordo 2 team sanitari militari e l’altro partito da Brindisi con a bordo kit medici per 15 tonnellate. Giunti a Bengasi, i kit medici (comprensivi di 6 kit per la cura di patologie generali per 60.000 casi e 5 kit anti trauma per la cura di 500 feriti da arma da fuoco) sono stati presi in carico dal Consiglio Nazionale Transitorio ed accentrati presso il Centro medico di Bengasi per la successiva distribuzione ai centri sanitari ed ospedalieri dell’area di Bengasi. Contemporaneamente, venivano imbarcati su uno dei due C-130 25 feriti (in particolare ustionati da esplosione e feriti da arma da fuoco) per essere trasportati a Milano, dove sono giunti nella notte dello stesso venerdì 8 aprile ed accolti, per ricevere assistenza medica, in diverse strutture sanitarie della Regione Lombardia. Alcuni di essi sono già stati dimessi ed ospitati in un centro di accoglienza della Croce Rossa Italiana, altri saranno dimessi entro 10-15 giorni mentre altri 2 feriti necessitano di cure più prolungate.

Contributo ad UNICEF del valore di 300.000 Euro in risposta all’appello umanitario delle Nazioni Unite per la crisi libica. Tale contributo, erogato lo scorso 13 aprile, mira a fornire approvvigionamento di acqua e servizi igienici nelle città e villaggi libici più colpiti prestando particolare attenzione alle fasce più vulnerabili della popolazione quali donne e bambini.

2° Evacuazione feriti libici ed invio di un team medico. E’ stata realizzata, lo scorso 29 aprile, una nuova operazione per il trasporto in Italia di ulteriori 25 feriti libici al fine di assicurare loro cure mediche in Italia. Tali feriti sono stati accolti dalle strutture sanitarie della Regione Lazio che si avvale del S.Camillo – Forlanini di Roma. L’operazione ha visto l’allestimento di un C-130 dell’Aeronautica militare diretto a Bengasi con a bordo anche un team medico (composto da un chirurgo ed un anestesista) dello stesso S.Camillo Forlanini che è ora presso l’Ospedale Generale di Bengasi.

 

Fonte: esteri.it

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