In ottobre in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, l’associazione di solidarietà e cooperazione internazionale LVIA è scesa in piazza per proporre ai cittadini un atto di giustizia: un sacchetto di mele per contribuire a lottare contro la fame e la malnutrizione che ancora oggi nel mondo colpisce 900 milioni di persone.
Grazie ai tanti banchetti allestiti dai volontari in varie località delle province di Cuneo e Torino, al contributo di Assortofrutta, Asprofrut, Lagnasco Group, Ortofruit Italia che hanno messo a disposizione, gratuitamente, le mele, e la collaborazione con Avis Provinciale Cuneo, sono stati raccolti 16.000 euro che contribuiranno a sostenere l’agricoltura locale in tre paesi africani – Burundi, Guinea Bissau, Etiopia – che sono stati gravemente colpiti dalla crisi alimentare che dal 2008 ad oggi ha visto aumentare in maniera spropositata i prezzi dei prodotti alimentari.
Inoltre, le rimanenze delle mele invendute sono andate a comunità ed enti che operano per la solidarietà sui nostri territori, come Caritas, Associazione Comunità Papa Giovanni XXII, case di riposo, Cottolengo e molti altri.
I fondi raccolti aiuteranno i piccoli produttori locali in Africa fornendo strumenti agricoli, sementi e costruendo sistemi di irrigazione: l’obiettivo è quello di garantire alle famiglie un’autosufficienza alimentare e la possibilità di vendere i prodotti alimentari sui mercati locali, per aumentare il livello del reddito e potersi permettere di sostenere per lo meno le spese basilari per l’istruzione, le cure sanitarie e l’acquisto di generi alimentari per una dieta sana e diversificata.
Alessandro Bobba, presidente LVIA: “Innanzitutto un grazie a chi ci ha messo a disposizione gratuitamente la materia prima e a chi ha provveduto all’eccellente organizzazione dei vari banchetti, a chi si è occupato del trasporto, a chi ha esultato alla chiusura dei banchetti rendendosi conto di aver raccolto ben oltre le aspettative e infine un grazie anche a chi ha resistito nel “mantenere la posizione” malgrado l’indifferenza di quanti venivano interpellati, nel vano tentativo di spiegare loro l’iniziativa e la destinazione della loro potenziale offerta.
Al di là dell’ottimo risultato, sono orgoglioso di aver visto un’associazione in movimento, composta non più solamente dai soci storici ma anche e soprattutto da molti, in gran parte giovani, che hanno voluto dedicare qualche ora o addirittura due intere giornate ad una iniziativa in cui hanno intravisto la possibilità di contribuire concretamente a cambiare il mondo e a seminare piccoli semi di giustizia”.