Roma (NEV), 13 gennaio 2010 – In seguito ai drammatici fatti accaduti a Rosarno (Reggio Calabria) nei giorni scorsi, quando per due giorni si sono verificati scontri e violenze tra immigrati africani e gente del luogo, con scene di guerriglia urbana e vera e propria “caccia al nero”, sono giunti da più parti commenti e prese di posizione del mondo evangelico italiano.
Lunedì scorso, 11 gennaio – mentre le ruspe demolivano gli alloggi dov’erano ammassati i lavoratori stranieri che nei mesi invernali da anni giungono nella piana di Gioia Tauro per la raccolta degli agrumi – il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), pastore Massimo Aquilante, in un comunicato stampa dichiarava: “Sull’immigrazione l’Italia ha imboccato una strada cieca e pericolosa”. E ancora: “I fatti di Rosarno dimostrano ancora una volta che il rifiuto di riconoscere la realtà dell’immigrazione e il rifiuto di promuovere la regolarizzazione degli stranieri, alimentano razzismo, violenza e sfruttamento. Le violenze razziste di chi spara sui lavoratori immigrati evocano scenari inquietanti e chiamano il governo, il parlamento, le forze sociali e la società civile ad assumersi le loro responsabilità”. Aquilante pertanto auspica da parte del Governo l’apertura di un tavolo di confronto con le forze sociali, l’associazionismo e le comunità di fede.
Anche singole comunità hanno espresso sconcerto per quanto accaduto. Tra queste hanno rilasciato una dichiarazione congiunta le chiese evangeliche battiste di Calabria e Sicilia e le chiese evangeliche valdesi e metodiste della Sicilia, che ben conoscono la realtà di sfruttamento dei lavoratori africani: “Avendo avuto la possibilità di constatare de visu la situazione subumana in cui versano i lavoratori immigrati di Rosarno – si legge nel testo -, condividiamo le loro istanze di sicurezza, di giusta retribuzione, di corretta accoglienza. Anche se comprensibili, alla luce delle provocazioni fatte da ignoti, tuttavia non condividono le attuali forme di proteste violente che, creando danni a persone e cose, hanno solo l’effetto di squalificare una giusta causa”.
Parla di “vergogna” e di “ira furibonda, cieca e terribile, lasciata montare per mesi”, la chiesa cristiana evangelica battista di Mondovì (CN), che deplora le violenze. Ma “deplorare le violenze non basta; le violenze vanno prevenute, dalle istituzioni, dalle collettività, dalle singole persone. La sicurezza è un bene grandissimo, di cui tutti abbiamo bisogno, ma non la si raggiunge con l’inerzia prima e, poi, con il trasferimento coatto dei nuovi schiavi”.
Il settimanale “Riforma” sul prossimo numero dedica un’interna pagina ai fatti di Rosarno, con la testimonianza diretta di un evangelico, Piervincenzo Canale, la cui macchina è stata presa d’assalto da alcuni rosarnesi, mentre dava un passaggio a degli africani nella mattinata di venerdì 8 gennaio. Parla di “dramma annunciato”, il settimanale “Riforma”, che lo scorso 4 e 25 dicembre aveva pubblicato rispettivamente gli articoli “Arrivano dall’Africa i poveri di Rosarno” di Salvatore Rapisarda, e “Una condivisione per portare la speranza” di Lucia Malara Canale; due storie che raccontano la presenza e la solidarietà delle comunità evangeliche locali nei confronti degli africani della piana di Gioia Tauro, tra cui figuravano, prima dell’arrivo delle ruspe, non pochi evangelici.