I rappresentanti rumeni, polacchi, spagnoli, italiani e francesi hanno visitato le zone agricole della Piana di Gioia Tauro, di Crotone, della Sila e della Piana di Sibari.
Si riscontrano:
- la permanenza della situazione di degrado: nonostante il riconoscimento dell’apporto economico dei lavoratori migranti, resta negato il diritto a condizioni di vita e di lavoro dignitose;
- il persistere di politiche di esclusione sociale, nonostante la nascita di reti di solidarietà;
- che l’agricoltura industriale, supportata dell’Unione Europea, priva di reddittività i contadini calabresi e continua a sradicare l’agricoltura contadina.
Si rivendica :
- la regolarizzazione di tutti i migranti che lavorano in agricoltura , il diritto alla libera circolazione delle persone e il rispetto della contrattazione collettiva nazionale;
- la condizionalità degli aiuti europei al rispetto dei diritti del lavoro, nel quadro della riforma del 2013 della Politica Agricola Comune;
- la necessaria armonizzazione dei regimi di protezione sociale;
- un aiuto specifico all’agricoltura contadina che ne riconosca la funzione economica, sociale e territoriale.
– Piattaforma delle rivendicazioni –
1. Lotta contro gli attachi ai diritti dei lavoratori
PER una sorveglianza effettiva sulle condizioni di lavoro nelle aziende : durata del lavoro, giorni di riposo, salari, pagamento delle ore di straordinario, dei costi del viaggio da e verso il paese di origine, dei costi di trasporto locali, alloggio, igiene e sicurezza.
- Obbligo fatto agli Stati di dotarsi dei mezzi necessari per assicurare questa sorveglianza e sanzionare i datori di lavoro che non offrono ai lavoratori stagionali le condizioni di lavoro conformi al diritto del lavoro.
- L’Unione Europea deve sanzionare gli Stati che non rendono effettivi dispositivi sufficienti per vigilare sul rispetto delle regole dei diritti al lavoro nazionali rispetto agli stagionali
PER un’informazione di qualità dei lavoratori stagionali rispetto ai loro diritti.
- L’ obbligo deve essere fatto agli Stati che si caricano della responsabilità di fornire quest’informazione o di assicurarsi che essa sia fornita da organismi indipendenti.
2. Garantire l’uguaglianza di trattamento
PERché siano tenute in considerazione le malattie professionali e gli accidenti sul lavoro, affinché alle vittime non sia negato un nuovo contratto o che si ritrovino senza assistenza sanitaria e sociale di ritorno nel loro paese d’ origine. Una vera protezione sociale e sanitaria dei lavoratori stagionali deve essere assicurata dagli Stati.
PER la fine delle discriminazioni dei braccianti in materia di protezione sociale : i lavoratori stagionali devono beneficiare delle stesse assicurazioni e degli stessi sussidi sociali che gli altri lavoratori dello Stato dove sono impiegati : protezione sociale, assegni familiari, assicurazione contro la disocupazione, pensione.
PER l’uguaglianza dei diritti con gli altri lavoratori in tutti i campi, compreso in materia di formazione professionale e in materia dei diritti collettivi (rappresentanza sindacale, diritto allo sciopero) ect., secondo la legislazione in vigore negli Stati concernenti.
PER l’uguaglianza dei diritti con gli altri migranti : accesso ai dispositivi nazionali specifici destinati ai migranti (per esempio, in materia di formazione linguistica o per qualsiasi dispositivo di accoglienza o di integrazione).
PER la protezione dei lavoratori impiegati al di fuori dei quadri legali :
- In caso di delitto commesso dal datore di lavoro, i lavoratori stagionali non devono essere le prime vittime (messa in ritenzione e misure di espulsione dal territorio)
- Le misure in favore alle vittime della tratta e allo sfruttamento devono essere accessibili.
PER un diritto alla mobilità intra-europea, simile a quella di cui godono gli altri migranti all’interno dell’Unione Europa.
3. Promozione di un’agricoltura rispettosa dell’insieme dei suoi lavoratori
PER la condizionalità degli aiuti o delle sovvenzioni delle aziende agricole :
- La proibizione deve essere fatta agli Stati che non devono aiutare o sovvenzionare i produttori agricoli che non rispettano gli obblighi legali e convenzionali legati all’impiego
- L’Unione Europea deve vigilare sul rispetto da parte degli Stati della condizionalità di questi aiuti.
PERché la Politica Agricola Comune (PAC) integra un’imposta di sorveglianza sulle condizione d’impiego della manodopera stagionale.
In particolare, le sovvenzioni dell’UE nel quadro della PAC non devono essere concesse agli Stati che non rispettano i loro obblighi minimi rispetto alla manodopera impiegata per le stagioni agricole.
PER la creazione di un aiuto specifico alle picole aziende europee, riconoscendo la loro funzione economica, sociale e territoriale.
4. Fine della precarietà dello statuto di lavoratore stagionale
PER l’abbandono di tutte le misure che portano ad un diritto di soggiorno precario e condizionato alla sola volontà del datore di lavoro (confisca del passaporto, firma dell’impegno al ritorno nel proprio paese, deposito di una garanzia…).
Le persone autorizzate ad entrare in uno degli Stati dell’Unione europea con un contratto stagionale devono essere autorizzate a cercare un altro lavoro sul territorio nazionale e se lo vogliono, anche alla fine della stagione della raccolta (e quindi devono almeno ottenere un permesso di soggiorno momentaneo per questo fine).
Attraverso la situazione dei migranti stagionali nei paesi dell’Unione Europea, vari testi internazionali vengano violati : la Convenzione Europea di salvaguardia dei diritti umani, la Convention OIT n°97, il Patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali, la Convenzione internazionale sui diritti dei migranti..
L’Unione Europea non può organizzare un regime così derogatorio a tutti questi testi, e in particolare con il principio d’uguaglianza di trattamento che è il cuore della politica europea. Non può e non deve isolare la situazione dei migranti stagionali da quella degli altri lavoratori e degli altri migranti”
Il bisogno di lavoro stagionale nel settore agricolo potrebbe perfettamente essere soddisfatto non lasciando rimanere questo statuto specifico, ma rispettando le regole di diritto comuni ai lavoratori delle persone impiegate in modo temporaneo in questo settore.