Il 2 marzo la Commissione europea ha dato il via libera alla coltivazione della patata transgenica. Ma in Europa cresce il dissenso. E aumenta l’attenzione dei consumatori che dicono ‘no’ all’attuale sistema di produzione massificato e non rispettoso della diversità delle produzioni tradizionali. Cresce la voglia di cibo sano e l’esigenza di dare voce al dibattito europeo sulle politiche agricole e alimentari in direzione di un sistema di produzione e circolazione del cibo alternativo.
11 reti europee, 2 reti internazionali e centinaia di organizzazioni in 24 paesi europei (agricoltori, consumatori, ambientalisti, altermondialisti e ong) hanno aderito alla “Dichiarazione europea sull’alimentazione: per una Politica Agricola e Alimentare Comune sana, sostenibile, giusta e solidale”.
Alla base, l’urgenza di un sistema agricolo e alimentare di distribuzione e di consumo degli alimenti che parta dal protagonismo delle realtà di base e dei territori e che affondi le sue radici nell’equità, nel diritto universale al cibo, nella trasparenza e nella buona governance.
In anteprima, un gruppo di associazioni riunite nel Comitato Italiano per la Sovranità Alimentare (CISA) presenterà al pubblico la Dichiarazione europea domenica 14 marzo, durante il seminario organizzato dalla Rete ItaliAfrica “Dall’Africa all’Europa costruiamo la Sovranità Alimentare”, anticipando di due giorni la conferenza di lancio della Dichiarazione a Bruxelles, che sarà accompagnata da analoghe iniziative nazionali nei numerosi paesi in cui centinaia di organizzazioni sociali hanno aderito alla mobilitazione europea.
La Dichiarazione si pone come una sfida verso una radicale riformulazione della Politica Agricola Comune (PAC) in vista della riforma del 2013 e come il primo passo di un impegno volto a costruire un ampio movimento per il cambiamento in Europa.
Oltre alle posizioni e alle proposte sostenute dalla società civile saranno proiettate video- interviste di esponenti istituzionali a cui è stato chiesto di rispondere alla domanda “che cosa deve fare la politica in materia di cibo e agricoltura per garantire un’alimentazione sana, giusta e accessibile a tutti?”.