Ad un turista che scegliesse il Burkina Faso per iniziare a conoscere l’Africa, non potrei evitare di descrivere tutte le contraddizioni e i cliche’ di molti paesi africani: i bambini poveri (anche nella capitale Ouagadougou) che giocano in strada che ovviamente sono in terra battuta, tanta poverta’ e un generale senso di mancanza di rispetto per se stessi. Inevitabilmente la prima cosa che un turista italiano, ma anche europeo o americano, potrebbe notare e’ l’assoluta mancanza di ordine. Lo si nota per le strade ma anche dentro le case, nei negozi, nei mercati. Insomma lo si nota in ogni momento della giornata.Dopo un esame piu’ attento, pero’, si scopre che dietro l’apparenza c’e’ un’umanita’ immensa. Un senso dell’amicizia che spesso travalica qualsiasi considerazione egoistica. Per non parlare poi del senso del tempo e della condivisione delle esperienze con le altre persone, a cominciare dai vicini di casa.
Si nel quartiere dove nascera’ il centro culturale italo-burkinabe’, Goughin a Ouagadougou (abbreviato Waga), il senso di condivisione e di rispetto tra i vicini di casa e’ fortissimo. Basti pensare che da quando siamo qui, a giorni alterni, ci sono venuti a trovare tutti i vicini e noi abbiamo fatto altrettanto. E anche tra loro si nota questa voglia di far visita a fine giornata di lavoro per condividere esperienze, impressioni, gioie e dolori. E’ come se in un condominio italiano invece di parlarsi solo durante la riunione di condominio per i soliti problemi, i vicini di casa condividessero armoniosamente le loro vite.
Ecco forse cio’ che l’Africa o almeno un viaggio in Burkina Faso puo’ insegnare e’ proprio questo: nessuno e’ un’isola.
Dal punto di vista economico: la vita costa decisamente poco. 500 euro al mese (300000 Franchi CFA BCEAO) bastano per vivere bene. Discorso a parte dev’essere fatto sugli standard delle case che e’ piu’ basso dello standard italiano e anche sull’efficienza generale dai mezzi di trasporto alle banche (molti bancomat non funzionano dopo le 23).
Il tempo: come in molti paesi africani, anche in Burkina Faso la gestione del tempo e’ tutt’altra cosa rispetto al cosiddetto occidente o mondo sviluppato. La giornata media in occidente e’ scandita dall’orologio e, in genere, ci sentiamo soddisfatti da quante piu’ cose facciamo nel minor tempo possibile. Gli africani, in genere, si concentrano piu’ sull’intensita’ di un rapporto di lavoro o di un rapporto di amicizia. Per loro e’ piu’ importante la profondita’ di cio’ che si fa che la velocita’. Per dirla con una metafora si potrebbe dire che la vita in occidente e’ come un acquazzone che porta via la terra e che non lascia neanche l’acqua da bere ma solo pozzanghere, in Africa e’ un pioggerellina che scende in profondita’ nella terra alimentando le falde acquifere. Cosi’ le radici sono solide e gli alberi possono resistere alle intemperie.
Come meta turistica, il Burkina Faso e’ fortemente sconsigliato agli schizzinosi e agli egoisti.