Kampala – Cooperazione, Uganda e Sud Sudan: provincia di Trento in missione
L’Africa e il Trentino non sono poi così lontani. A confermarlo la missione della Provincia autonoma di Trento, guidata dall’assessore alla cooperazione allo sviluppo Sara Ferrari, che arriverà in Uganda domenica, per una serie di visite e incontri istituzionali. La missione – al centro ci saranno i progetti di cooperazione allo sviluppo di Acav e Euregio ma anche le prospettive di investimento per le imprese trentine – si muoverà fra due poli: Uganda e Sud Sudan, due paesi confinanti ma molto diversi.
Uganda e Sud Sudan sono lo specchio di un’Africa che da un lato cerca di giocarsi la carta dello sviluppo, in un mondo sempre più globalizzato, mentre dall’altro è ancora impegnata a curare le ferite prodotte dalle guerre, a partire da quella dei rifugiati. Prima tappa della missione è Kampala dove sono in programma incontri istituzionali con l’ambasciatore italiano e della Ue, alcuni ministri del Governo ugandese (interno, esteri, agricoltura ed educazione), esponenti della comunità economica locale, ed inoltre la visita ai progetti del Centro missionario diocesano (Scuola di pace) e della Casa di accoglienza alla vita Padre Angelo (ambito sanitario). Successivamente la delegazione trentina si sposterà nel West Nile, regione del nord dell’Uganda, fra le meno sviluppate del Paese. Qui, assieme ai governatori locali, si ragionerà attorno alle prospettive di sviluppo della collaborazione fra i vari attori, Provincia, Acav, Governo ugandese, Governo italiano, Unione europea, e sulle priorità su cui concentrare la collaborazione nel breve periodo (governance, produzioni agricole, formazione professionale e quant’altro).
Missione della Provincia autonoma di Trento
Vicino a Koboko è prevista fra le altre cose una visita alla scuola agricola professionale di Jabar, inaugurata nel 2010, con la presentazione dei programmi realizzati per la sicurezza alimentare, lo sviluppo delle produzioni agricole e la promozione di attività agricole generatrici di reddito. La delegazione trentina si recherà quindi via terra nel Sudan del Sud, a Morobo, una regione che ospita fra l’altro migliaia di rifugiati dalla vicina Repubblica democratica del Congo, per visitare la scuola agricola e incontrare le autorità. Anche qui, l’intervento della cooperazione trentina, iniziato tre anni fa, si sta configurando come un modello. Infine, dopo il rientro nella capitale dell’Uganda, è prevista un’ultima visita questa volta nel sud del Paese, a Masaka, dove l’Euregio sta sviluppando un articolato programma di interventi. La filosofia di fondo dei progetti trentini che saranno oggetto della missione è quella di lavorare in stretta collaborazione con le amministrazioni locali e governative. Offrendo supporto tecnico e formazione adeguata si vuole favorire la crescita delle capacità, delle competenze e delle risorse necessarie per far decollare in modo sempre più autonomo le politiche di sviluppo sociale ed economico. Gli ultimi progetti che Acav ha avviato in Uganda rappresentano iniziative pilota guardate con molta attenzione da diverse agenzie internazionali e dallo stesso governo ugandese. Piccole organizzazioni come l’Acav, profondamente radicate nelle realtà dove operano, possono elaborare piani efficaci, che vedano coinvolti imprenditori, Agenzie delle nazioni Unite (come l’Unhcr, l’Agenzia per i rifugiati), la cooperazione della Ue, quella nazionale, altre ong. I settori principali di intervento in Uganda e in Sud Sudan (e anche nella vicina Repubblica democratica del Congo) sono quelli dell’agricoltura e allevamento, dell’educazione professionale, dell’acqua (scavo di pozzi) e della salute (creazione di/sostegno a distretti sanitari), ed infine il supporto alla buona governance.
Fonte: esteri.it