Riceviamo via mail e pubblichiamo –
Milano, 28 novembre 2010. Dramma umanitario nel Sinai.
L’Agenzia Habeshia, il Gruppo EveryOne e il Circolo Generazione Italia MI – Sez. Diritti Umani hanno appena ricevuto notizie tragiche dalla regione sul confine fra Egitto e Israele, dove 80 eritrei sono tenuti in schiavitù dai trafficanti di esseri umani, incatenati mani e piedi.
Nonostante l’appello diramato dalle citate organizzazioni umanitarie ai governi di Egitto e Israele, oltre che al Parlemento Ue e all’ONU, non è partita alcuna missione di soccorso, non si è alzato alcun elicottero, non sono scattate le dovute indagini.
I profughi vengono continuamente maltrattati e sono stati marchiati a fuoco come bestie, una brutalità finalizzata a chiedere soldi ai parenti che vivono in Occidente.
Chiedono un aiuto subito prima di essere uccisi, come è già avvenuto in passato in situazioni simili.
La nostra richiesta di aiuto ai governi Europei, al Parlamento e alla Commissione Ue, all’UNHCR, affinché intervengano con urgenza estrema per salvare le vite di queste persone che sono stremate, mentre i loro carcerieri sono sempre più violenti, è ora quasi disperata.
“Bisogna fare pressione sul governo Egiziano che intervenga a liberare i rifugiati dalle mani di questi trafficanti,” chiede il sacerdote eritreo Don Mussie Zerai.
“l’Agenzia Habeshia insieme a EveryOne, Generazione Italia e alle ong che si impegnano in questa difficile missione, si appellano al governo Italiano. Salvate la vita a questi profughi Eritrei, Etiopi, Somali e Sudanesi. Non restate inerti. Stiamo gridando per dare voce a questi nostri fratelli costretti a stare in catene, sotto tortura. Chi ha a cuore la dignità umana, i diritti in violabili della persona umana, agisca secondo le proprie funzioni, con coraggio e umanità”.
Agenzia Habeshia, Gruppo EveryOne, Generazione Italia MI – Diritti Umani, Coordinamento Antidiscriminazioni, Watching The Sky, Associazione Anne’s Door.