Pubblichiamo una poesia che ci ha inviato lo scrittore e poeta eritreo Hamid Barole Abdu in ricordo di Abdul Guibre, ucciso a Milano.
Anfibi rasatiRazza superiore,
In tuo nome
Calci e botte
Le ossa rotte
In tuo nome
Calci e botte
Le ossa rotte
Il sangue scorre lontano
Dal mio corpo tremante
E la mia vita muore.
Uomo di pelle nera
Non bestia
Se pure trattato come tale.
Uomo
Senza difesa aggredito
Scaraventato.
La mano di mio fratello
Si scaglia con tanta violenza
La mano di Caino si abbatte
Sul corpo di Abele
Ieri le carezze di mia madre
Riscaldavano il mio cuore
Oggi il tuo calcio di uomo
Cancella la mia mente.
Hamid Barole Abdu
(Akhria, 1996)