“Preparare una politica sull’immigrazione”, tanto quella economica quanto quella dei rifugiati, “è difficile e richiede ancora molto lavoro, intensissimo in preparazione del Consiglio di questa settimana che però è una tappa di passaggio per l’elaborazione di politiche di nuove politiche a lungo termine al Consiglio di dicembre e soprattutto di quello di giugno dell’anno prossimo”. Lo ha detto Emma Bonino illustrando la discussione in Consiglio Esteri a Lussemburgo, dove ha rilevato “una percezione diversa della difesa delle frontiere europee”, un argomento su cui “si sta parlando con maggiore consapevolezza” e dove ha colto l’occasione per “ringraziare la Slovenia” per aver messo a disposizione di Frontex un mezzo navale.
Argomentando sulle difficoltà, Bonino ha affermato che “due processi cercano di intersecarsi: uno sull’emergenza e soprattutto sul controllo delle frontiere”, in particolare quelle della Libia dove “l’instabilità politica comporta che non ci sia un controllo né su quella meridionale né su quella marina”, mentre l’altro processo “cerca di individuare qualche soluzione su temi più di fondo dell’immigrazione e dell’asilo”. Ma – ha osservato – “la poltica ha bisogno di tempo”. In questa logica, la task force istituita dal Consiglio dei ministri europei degli Interni e che si riunira’ per la prima volta a Bruxelles giovedi’ prossimo, servirà “a preparare, al di la’ dell’emergenza, un dibattito per il Consiglio”. Bruxelles, con la Commissaria Malmstrom, suggerisce la strada degli accordi bilaterali con i paesi terzi. Ma da questo punto di vista, Bonino è netta: “Perché ci siano accordi, il paese terzo deve esistere. In Libia ci sono molte difficoltà perché non c’è controllo del territorio”.
Fonte: immigrazione.aduc.it, migrantitorino.it