È il sudafricano “Nothing but the truth”di John Kani il miglior film africano del Festival del Cinema d’Africa, Asia e America Latina, la cui diciannovesima edizione si è conclusa ieri, domenica 29 marzo, a Milano.
Ad attribuire il premio di 7.500 euro tre giornalisti italiani, Silvio Danese, Daniela Ducoli e Gabriele Porro.
Il titolo di miglior lungometraggio nella categoria “Finestre sul mondo”, del valore di 15 mila euro, è andato invece a un film indonesiano, “Jermal” di Ravi L. Bharwani e Rayya Makarim.
A sceglierlo, lo scrittore senegalese Boubacar Boris Diop, il regista kazakho Darezhan Omirbayev e la collega italiana, Maria Sole Tognazzi. La stessa giuria ha anche scelto come miglior cortometraggio africano “Waramutseo!” di Auguste Bernard Kouemo Yanghu, prodotto tra Camerun e Ruanda.
Il miglior documentario africano è il franco-marocchino “Le tableau” di Brahim Fritah, che si aggiudica 4.000 euro di premio.
In giuria il documentarista e giornalista Lorenzo Hendel, il direttore di Al Jazeera Documentary Channel Ahmad Mafouz e Farah Polato, docente presso l’università di Padova.
Sempre loro hanno attribuito al marocchino “Nos lieux interdits” di Laila Kilani il premio come miglior documentario “Finestre sul mondo”. Un titolo che ha fruttato alla sua vincitrice un premio di ben 6.000 euro.
Tra i premi speciali, infine, quello del pubblico è andato a “La Extranjera” di Fernando Diaz.
Silvia Cravotta