“Oggi in piazza Tahrir abbiamo visto gli scontri – ci scrivono alcuni italiani di Cartagine in visita in Egitto – qualche tenda in fiamme e molti sassi lanciati.
Ma erano pochi, ragazzi, a tratti violenti.
Quando arrivi al Cairo le persone ti dicono WELCOME to CAIRO; quando ti avvicini a Piazza Tarir ti dicono “stai lontano…”
E’ una sensazione nuova, ci stanno dicendo “grazie di averci scelto, nonostante tutto, noi vi proteggiamo”.
Il mercato oggi non aveva turisti stranieri ma l’atmosfera era serena. Gli odori delle spezie rimanevano invariate, come il sapore della spremuta di mango.
Bambini, adulti, colori… al Cairo la vita continua.
Nella costa tunisina gli hotel sembrano pieni durante il fine settimana. Sembra che nulla sia cambiato “Durante la settimana l’Hotel e’ vuoto” – ci commenta uno dei camerieri dell’Africa Jade di Korba, una stupenda struttura presa d’assalto nelle stagioni passate da Italiani e oggi occupata prevalentemente da Tunisini e Libici soprattutto nei weekend, spesso accattivati dalle forti riduzioni.
Il turismo tunisino soffre delle “paure dell’occidente”. “La gente pensa che sia pericoloso, a causa del conflitto il Libia, eppure Tripoli e’ lontana” – commenta lucidamente un impiegato del centro di bellezza dell’Hotel.
Ma al di la’ degli sconti, la cosa bella di viaggiare in Nord Africa sono gli incontri che si fanno. Non piu’ e solo Italiani, ma tunisini, libici, egiziani, algerini….la possibilita’ di ascoltare storie di chi ha vissuto e vive tuttora delle affascinanti pagine di storia.
Fonte: blog italianidicartagine