In un paese in cui l’unica cosa che il governo rispetti sia la violenza, il Movimento per l’emancipazione del delta del Niger (Mend) si sta preparando a un’ulteriore ondata di scontri.
Il gruppo ribelle, che dice di lottare per un divisione più equa dei profitti derivanti dal petrolio, lo scorso ottobre 2009 aveva annunciato un cessate il fuoco senza scadenza.
Era una risposta all’amnestia offerta dal presidente Yar’Adua insieme alla promessa di sviluppare l’area, dopo cinque decadi di sfruttamento petrolifero e di devastazione dell’ambiente.
La decisione di ritirare il cessate il fuoco, ha annunciato ieri (29 gennaio 2010) il Mend, e’ arrivata dopo un’attenta analisi e un’estesa consultazione.
“Questo cessate-il-fuoco e’ stato annunciato nella speranza che il governo della Nigeria prenda in considerazione un vero dialogo fopndato sul sincero desiderio di rendere giustizia al popolo del delta del Niger, e una pace duratura alla Nigeria”, ha detto il Mend.
Come ha scritto l’agenzia di stampa APF questa mattina (30 gennaio): “A questo punto e’ sufficientemente chiaro che il governo della Nigeria non ha alcuna intenzione di prendere in considerazione le richieste fatte da questo gruppo per il controllo delle risorse e del territorio del delta del Niger affinché sia restituito ai legittimi proprietari, il popolo del delta del Niger”.
Accusando il governo federale di ‘agire come un vincitore su un popolo sconfitto’, il Mend ha sottolineato che tutte le società legate all’industria petrolifera nel delta del Niger farebbero bene ad aspettarsi una serie di attacchi contro gli stabilimenti e contro il personale.
Niente, sostengono, sara’ risparmiato.
Con le ultime attività violente, che hanno più che dimezzato la produzione di petrolio della Nigeria, l’ultima decisione del Mend sembra buttare benzina sul fuoco che sta già devastando la Nigeria.
Dal 23 novembre 2009, il presidente della Nigeria si trova al di fuori dei confini del paese per sottoporsi a delle cure mediche.
La lunga assenza di Yar’Adua da Abuja e’ il tema dominante dei media nigeriani.
La tensione rimane alta visto che non si sa cosa possa accadere al paese e alla sua democrazia che e’ stata ripristinata il 29 maggio 1999 grazie all’estremo sacrificio di molti nigeriani.
Per salvare il sistema dalla distruzione totale, molti personaggi famosi nigeriani hanno chiesto al presidente Yar’Adua di dimettersi oppure di lasciare l’incarico al suo vice, GoodLuck Jonathan, per il tempo della sua assenza.
Come se la crisi istituzionale non fosse abbastanza, il nord del paese e’ scosso da scontri religiosi motivati politicamente.
Ora che il Mend e’ pronto a puntare i propri fucili all’ “industria petrolifera nigeriana”, un fatto che secondo alcuni esperti causa corruzione e discredito alla Nigeria, i poveri nigeriani possono solo pregare affinché questo dramma finisca al più presto.
Ewanfoh Obehi Peter