Lo scorso mese di aprile il Programma alimentare mondiale (PAM) della Nazioni Unite (UN world food programme) stimava che erano necessari 190 milioni di dollari per affrontare la crisi alimentare che riguardava più di 7 milioni di persone in Niger. A luglio, lo stesso programma dell’Onu ha rivisto quella cifra rialzandola a 371 milioni di dollari. Un mese dopo, il PAM ha dovuto ridurre gli aiuti per mancanza di fondi.
Il governo di transizione del Niger ha lanciato un appello di aiuto per evitare che la crisi alimentare colpisca metà della popolazione del paese dell’Africa occidentale, sostenendo che la causa del disastro è da attribuirsi agli scarsi raccolti agricoli del 2009.
“Ogni settimana registriamo più di 40 casi di malnutrizione nella nostra clinica”, ha detto all’agenzia IPS, Balkissa Issa, un’infermiera che lavora nella regione orientale di Zinder.
Parlando con i giornalisti, Mohamed Béavogui, direttore del reparto per l’Africa centrale e occidentale del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo, ha confermato la gravità della crisi. “La situazione per i bambini è molto dificile in Niger. Gli aiuti sono stati pensati per sostenere donne e bambini perché l’UNICEF e le ONG li considerano i soggetti più vulnerabili.”
Lo stesso ha aggiunto che gli aiuti d’emergenza del governo, dei suoi partner istituzionali e delle ONG internazionali riguardano diversi aspetti tra cui la fornitura di sementi, la messa in campo di programmi alimentari e la distribuzione di cibo alle persone maggiormente bisognose.
Fonte: ipsnews.net