Spesso si dice che c’è poca innovazione nella musica e nelle arti del nostro tempo. Guardando attentamente esistono ancora oggi musiche e generi musicali inesplorati anche se molto antichi. Sono musiche che si nutrono di un’umanità nascosta ma forte e fatta di informali amicizie, di vita vera che travalica qualsiasi confine, qualsiasi steccato di tempo, cultura, razza, religioni e credenze varie. E che se ne frega delle chiusure e dei razzismi di tanti.
Un innovatore in musica è Lao Kouyate, che non rinnega anzi esalta la propria tradizione.
Originario del Mali, è nato in Senegal e vive in Europa ormai da tanti anni.
Raggiunto al telefono, Kouyate ha spiegato ad Africanews.it che il suo stesso cognome, oltre che la sua famiglia, è legato alla tradizione dei griot, cioè dei cantastorie, del Senegal e di tutto l’ex impero del Mali dove i griot suonavano la Kora.
Quando hai iniziato a suonare la Kora?
Ho iniziato a suonare a 8 anni perché mio padre e mia madre erano griot. E’ una parola spagnola usata dai francesi per definire il mestiere dei cantastorie. A quel tempo non c’erano scrittori, così i griot trasmettevano quello che facevano i re oralmente e attraverso la musica. Si tratta di una tradizione che risale ai tempi dell’impero del Mali, un impero vastissimo che comprendeva gli attuali stati della Guinea Bissau, del Senegal, del Mali stesso e molti altri. Era molto vasto.
Dico di più. Il mio stesso cognome, Kouyate, vuol dire “suonatori”.
Sembra proprio scritto nel tuo passato che dovevi diventare un musicista.
Sì direi proprio che era il mio destino. Da quando sono nato ho sempre sentito suonare la Kora e tanti altri strumenti della nostra tradizione.
La tradizione dei griot si può sposare oggi con ritmi contemporanei?
Sì direi che ci sono molti spazi per questo. Anche se ovviamente in Senegal ci sono ancora molti cantastorie. Una volta che ne ascolti uno li hai ascoltati tutti perché cantano tutti allo stesso modo. Tuttavia, fermo restando il valore della tradizione, c’è spazio per innovare, per sperimentare nuovi suoni che hanno solide radici nel passato.
Per esempio con la mia Kora, che ho portato a 66 corde dalle tradizionali 22, oggi posso suonare qualsiasi genere musicale: dal blues al jazz. Qualsiasi genere.
In passato i cantastorie raccontavano solo le gesta dei re o c’erano anche altri argomenti?
A parte visitare e passare del tempo alla corte del re per poi raccontare quello che succedeva al popolo, come fanno i giornalisti, andavano in guerra. Oggi, ovviamente, è diverso.
Quali sono oggi gli argomenti dei griot?
Oggi i griot raccontano altre storie. In breve prendono spunto da qualsiasi cosa faccia venire loro l’ispirazione: amore, storie di vita, la società o la natura.
Vorrei aggiungere anche che il ruolo dei griot non è cambiato: sono sempre stati dei messaggeri e non cambiano anche se cambiano i messaggi.
In Senegal sono rimasti altri suonatori di Kora?
Sì ci sono tantissimi koristi in Africa. Molti suonano solo musica tradizionale mentre altri sviluppano nuovi generi. Uniscono i suoni delle tradizioni a quelli contemporanei. Io faccio entrambi i generi: sia musica tradizionale che moderna.
Dove ti esibirai prossimamente?
In Italia suoneremo il prossimo 23 gennaio all’ex mattatoio di Aprilia in via Cattaneo, 2.
Per saperne di più:
Myspace di Lao Kouyate
BUONASERA,
E’ BELLO SAPERE CHE ESISTONO DEI GRIOT CONTEMPORANEI E SECONDO ME LAO KOUYATE E’ UNA PERSONALITA’ TRA LE PIU’ INTERESSANTI. HO AVUTO MODO DI ASCOLTARE LA “SUA” MUSICA …. ORIGINALE , UNICA…. UN VIAGGIO NEL SUO COLORATO MONDO.