Riceviamo e pubblichiamo questa lettera della mamme tunisine in cerca dei loro figli probabilmente giunti in Italia e dei quali non si hanno notizie.
A S.E. l’Ambasciatore d’Italia a Tunisi Piero Benassi Ambasciata d’Italia – Sede
Tunisi, 13 febbraio 2012
Gentile Signor Ambasciatore,
siamo un gruppo di mamme tunisine che ormai da quasi un anno cerca di avere notizie dei propri figli, che nel marzo 2011 si sono imbarcati fortunosamente per l’Italia in cerca di una vita più dignitosa.
Da allora non abbiamo avuto più contatti con i nostri figli, nonostante, almeno per alcuni di loro, siamo sicure che siano approdati nel vostro Paese.
Abbiamo scritto ai Ministri degli Esteri e degli Interni sia in Tunisia che in Italia, chiedendo loro di collaborare per fare luce sulla sorte dei nostri figli. Abbiamo portato loro una proposta concreta e di non difficile attuazione: confrontare le impronte digitali depositate presso il Ministero degli Interni di Tunisi con quelle presenti sulle carte d’identità dei ragazzi identificati in Italia. Sono ormai mesi che manifestiamo assiduamente davanti ai Ministeri in attesa di una risposta.
Abbiamo pensato che fosse importante far conoscere la nostra azione al più vasto numero di persone possibile, ed abbiamo quindi lanciato la campagna di soldarietà “Da una sponda all’altra: vite che contano”, assieme ad alcune associazioni italiane, raccogliendo ad oggi 1.500 firme.
Dal 28 gennaio 2012 una delegazione di famigliari dei ragazzi dispersi erra per la Sicilia in cerca di tracce di passaggio dei loro figli nei vari centri di detenzione e di espulsione dell’isola. Questi famigliari sono decisi a restare in Italia per tutto il tempo a loro concesso, affrontando spese per noi ingenti e grandi disagi pur di trovare qualche notizia dei loro ragazzi, sapere se sono ancora vivi, dove si trovano, riabbracciarli se possibile.
Abbiamo deciso di rivolgerci a Lei dopo essere venute a conoscenza della prossima visita a Tunisi del Ministro italiano per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione, Andrea Riccardi. Ci sembra un’occasione per noi preziosa di esporgli il problema e consegnargli la lettera che trova qui acclusa.
Le saremmo pertanto davvero grate se volesse proporre al Ministro di inserire nella sua agenda un breve incontro con una delegazione del nostro gruppo.
La ringraziamo in anticipo del Suo interessamento e Le inviamo distinti saluti.
Le madri dei ragazzi dispersi
PS per comunicazioni e contatti, la preghiamo di contattare:
Patrizia Mancini
Email: patriziazribiATgmail.com
Hamadi Zribi
Email: hamadi30ATyahoo.it
Sembra incredibile che queste mamme debbano penare così tanto prima di avere notizie dei loro figliuoli!