I leaders del Madagascar si sono incontrati in Sudafrica ieri, mercoledì 28 aprile, per raggiungere un accordo per formare un governo di unita’ nazionale che ponga fine a 15 mesi di crisi nell’isola.
L’uomo forte del Madagascar, Andry Rajoelina, ha preso il controllo dell’isola dell’Oceano Indiano nel marzo 2009 dopo settimane di proteste a tratti violente che hanno portato alle dimissioni di Marc Ravalomanana con l’appoggio dei militari.
Gli ex presidenti Didier Ratsiraka e Albert Zafy hanno tenuto giri di consultazioni con le fazioni rivali di Ravalomanana e di Rajoelina.
I quattro leader politici avevano siglato un accordo per formare un governo condiviso ma il patto non era stato rispettato da Rajoelina, il che aveva spinto l’Unione Africana ad adottare misure economiche il mese scorso contro di lui e i suoi sostenitori.
Nella tarda giornata di martedì, Chissano ha incontrato Rajoelina e Ravalomanana, che vive in esilio in Sudafrica.
Mercoledì ha avuto dei colloqui anche con gli altri due leader.
La Francia come ex potenza coloniale e 15 stati membri della Southern African Development Community (SADC) stanno tenendo degli incontri per mediare tra le parti con l’obiettivo di formare un governo di unita’ nazionale in grado di guidare il Madagascar verso nuove elezioni. Lo ha detto una fonte interna al movimento di Ravalomanana.
Rajoelina, ex sindaco della capitale, aveva siglato a novembre un accordo con Ravalomanana e gli altri due ex presidenti del paese nel palazzo dell’Unione Africana ad Addis Ababa.
In base all’accordo il trentacinquenne Rajoelina avrebbe mantenuto la presidenza affiancato da altri due “co-presidenti” degli altri movimenti politici.
I quattro rivali avevano anche concordato di fondare un’istituzione di transizione prima delle elezioni.
L’ex disk jockey Rajoelina tuttavia, ha fatto carta straccia degli accordi, ha licenziato un primo ministro nominato dopo un compromesso raggiunto con i suoi rivali e ha annunciato che il paese avrà le sue elezioni.
I disaccordi tra i quattro leader sull’assegnazione dei seggi nel concordato governo di unita’ nazionale aveva inoltre danneggiato il miglioramento dei patti.
Quelle dispute sono state al centro dei colloqui di mercoledì. I militari stanno premendo affinché si arrivi a un accordo duraturo.
I vertici delle forze armate all’inizio di questo mese hanno chiesto ai leader politici di mettere da parte le loro differenze per disegnare una via d’uscita dalla crisi.
Questa richiesta e’ stata avanzata giorni dopo il licenziamento del ministro della difesa sostituito dal primo ministro Camille Vital, citando “voci negli ambienti delle forze armate che hanno fatto nascere delle preoccupazioni sulla governabilità del paese.”
Un militare alto in grado ha detto, a condizione di restare anonimo, che il ministro licenziato aveva intenzione di organizzare un colpo di stato per portare il paese fuori dalla crisi.
Fonte: SAPA