Non è impresa facile raccontare il percorso faticoso che il protagonista di questo libro compie attraverso lo studio di sé.
Siamo di fronte ad un giovane uomo, colto e intelligente, che “zoppica di fronte alla desolazione della vita”. Più che una descrizione fisica, l’autore ci fornisce una mappa accurata degli interrogativi che egli si pone.
Alberto Samonà s’inserisce nel solco di una consolidata tradizione letteraria familiare raccontando l’inquietudine di vivere. Dodici lettere, una per ogni mese dell’anno, vengono inviate ad una amica che non risponde.
La costruzione elegante del libro rimanda echi di Natalia Ginzburg in “Caro Michele”.
Solo in ultimo, l’amica silenziosa farà sentire la sua voce dando anche ragione del bellissimo titolo.
Questo libro non dovrebbe mancare nella biblioteca di coloro i quali amano la descrizione dei turbamenti interiori che spesso trovano difficoltà ad essere espressi a parole.
Demetrio Canale