Il leader libico Gheddafi ha detto di volere iniziare il processo di unificazione del continente africano e che questo processo sia il più veloce possibile. Tuttavia non tutti i leader africani, riuniti recentemente al summit dell’Unione Africana ad Addis Abeba, sono stati d’accordo sulla velocità del processo di unificazione.
Il reporter Ewanfoh Obehi Peter evidenzia alcuni aspetti del dibattito politico e i suoi punti di vista sugli ultimi fatti.
Come un uomo ambizioso, ha preso il potere per mano militare con un colpo di stato attuato 40 anni fa. Da allora è rimasto il ‘signore’ del paese nordafricano. Grazie alle loro riserve petrolifere hanno sicuramente le possibilità per far funzionare il sistema, solo che la decisione di Gheddafi di controllare quella risorsa invece di lasciare che una mano occidentale la gestisca, come succede in diversi stati africani, non è stata ben vista da alcuni occidentali.
Il dizionario Longman d’inglese e cultura, nella descrizione degli stati, non si è fermato a scrivere che la Libia è un paese del nord Africa. Ha approfondito aggiungendo che è generalmente ostile nei confronti dell’occidente.
Tuttavia recentemente, gli stessi paesi occidentali hanno cambiato posizione. Così invece di attaccare la Libia hanno iniziato a farci accordi e alleanze. Il suo vicino nel Mediterraneo, l’Italia, e gli Usa hanno già iniziato a ricostruire le relazioni con la Libia. Dopo tutto, la politica dell’esclusione può solo peggiorare le cose, sia in termini politici che in termini economici.
Secondo l’agenzia di stampa AFP, Gheddafi avrebbe avanzato una richiesta inusuale al presidente statunitense, Barack Obama. Qualcosa che nessuno avrebbe mai immaginato solo qualche mese addietro.
In ogni caso, se è vero che chi ha la leadership l’ha ottenuta grazie al sostegno del popolo, Muammar Gheddafi dovrebbe essere considerato un modello per molti stati africani. Infatti, rispetto ai milioni di nigeriani che in Europa elemosinano un lavoro schifato da altri e ricevono i peggiori insulti de gente che non vivrebbe molto diversamente da loro se non avessero una classe politica orientata a fare gli interessi della gente, i cittadini libici al contrario vivono bene e godono di un certo senso di orgoglio nei confronti del loro paese, anche se le risorse naturali libiche sono di molto inferiori rispetto a quelle della Nigeria.
Alcuni africani possono anche essere convinti di essere più democratici della Libia, ma questo non ha impedito a Gheddafi di avere un contatto diretto con l’Unione Europea.
Che importanza ha la forma di governo se non riesce a prendersi le sue responsabilità di fronte alla sua gente?
Per di più, Gheddafi è stato recentemente eletto per guidare quella che era l’Organizzazione per l’Unità Africana, oggi Unione Africana. Ovviamente l’obiettivo è chiaro: unire i popoli più dimenticati e maltrattati del pianeta. Se l’Africa fosse unita sarebbe uno degli stati più potenti sulla faccia della terra.
E’, ovviamente, un progetto ambizioso e Muammar Gheddafi ne è uno dei leader più entusiasti e vuole che si realizzi il più velocemente possibile. Voleva il pieno appoggio di altri leader africani durante il recente summit dell’Unione Africana ad Addis Abeba. Tuttavia alcuni stati chiave come la Nigeria, il Sud Africa, il Kenya e l’Etiopia sono contrari a fare le cose in fretta. Anche se il nuovo presidente dell’unione, che ha avuto l’impressione che fosse giunto il momento per unire l’Africa, ha lasciato i lavori, questo non ha fatto cambiare idea agli altri leader convincendoli anzi del fatto che un processo graduale porterebbe a maggiori successi nella costruzione del grande progetto.
La storia è solo agli inizi. Il nuovo leader ha cercato di ricordare ai giovani africani che il futuro è nelle loro mani, esortandoli a realizzare l’unità africana. I prossimi mesi diranno come gli africani reagiscono al sogno dei loro genitori all’interno dell’attuale contesto.
Ewanfoh Obehi Peter
Foto di: Ewanfoh Obehi Peter