Due giorni dopo la firma ad Addis Abeba di un patto di non aggressione tra il nuovo stato del Sud Sudan e il Sudan, l’aviazione di Khartoum ha bombardato la città di Jau nel Sud Sudan.
Il presidente del Sudan, Omar Hassan al Bashir, ricercato dalla Corte penale internazionale per i crimini in Darfur, nelle relazioni diplomatiche con l’Unione Africana, l’Onu e gli amici cinesi mostra il volto rassicurante delle trattative e della ragionevolezza ma in realtà continua ad ammassare truppe ai confini e manda gli aerei a bombardare.
Dopo un conflitto durato più di vent’anni con oltre un milione di vittime, nel mese di luglio 2011, è stata proclamata la nascita del nuovo stato del Sud Sudan.
Il mancato accordo sulla ripartizione dei confini e sulla divisione dei proventi del petrolio creano gravi tensioni tra i due stati.
Nel sottosuolo del nuovo stato del Sud Sudan si trova circa l’80% del petrolio sudanese, in mancanza di sbocchi sul mare, si utilizzano le infrastrutture del nord, il greggio attraverso un oleodotto arriva fino ai porti del nord.
In assenza di un accordo sul pagamento delle tasse sul transito del petrolio, il Sud Sudan ha ridotto l’esportazione di gran parte del greggio.
Dopo il sequestro di alcune navi da parte di Khartoum, il Sud Sudan ha deciso di bloccare completamente il flusso di greggio verso il nord.
La Cina, grande acquirente del petrolio sudanese, ha esercitato pressioni sui due paesi, affinché si raggiungesse un accordo. Anche se in passato, le autorità di Pechino hanno sempre giustificato la politica aggressiva del Sudan, ora hanno assunto una posizione più critica verso Khartoum.
Un conflitto militare tra i due paesi sudanesi avrebbe conseguenze negative per gli interessi cinesi nell’area. La prudenza consigliata dalla Cina e le difficoltà economiche e politiche del Sudan rappresentano il vero ostacolo all’esplosione di una nuova guerra civile tra il Sudan e Sud Sudan.
Carmelo Panassiti
La comunità internazionale ha il dovere di intervenire immediatamente, prima che la situazione sfugga di mano,diventando incontrollabile.