“Ci siamo pure noi e abbiamo diritto ad una vita degna”. È questo il messaggio che The Last Twenty (Gli ultimi venti), ossia il G20 degli ultimi, vuole lasciare.
L’evento si svolgerà quest’anno in Italia, partendo a luglio da Reggio Calabria, con una serie di incontri divisi in quattro giornate. Folto è il numero di paesi che parteciperanno. Tra questi, gli stati africani hanno un peso importante.
È evidente – si legge nella nota di presentazione dell’evento – che una parte del mondo, circa il 35% della popolazione mondiale, che vive le peggiori condizioni di povertà ed emarginazione, non viene presa in considerazione.
Noi pensiamo che questo non solo non sia giusto, ma non contribuisca certamente ad affrontare e risolvere le grandi sfide del nostro tempo: la fame, l’impoverimento crescente della popolazione in ogni parte del pianeta (con poche eccezioni), i danni provocati dal mutamento climatico, la riduzione delle risorse naturali essenziali, il proliferare di guerre locali e corsa agli armamenti delle grandi potenze. E’ necessario un RIEQUILIBRIO sia territoriale che sociale, una convergenza che superi le attuali, crescenti, diseguaglianze, un RIEQUILIBRIO nel rapporto tra la società umana e la natura, nel rapporto tra città e campagna, per ripristinare il patrimonio naturale ereditato, un RIEQUILIBRIO nel rapporto tra economia reale e finanza per non caricare più le nuove generazioni di pesi insostenibili (debito finanziario e debito ecologico).”
I paesi che parteciperanno a The Last Twenty sono:
Malawi, Etiopia, Guinea Conakry, Liberia, Yemen, Guinea Bissau, RD Congo, Mozambico, Sierra Leone, Burkina Faso, Eritrea, Mali, Burundi, Sudan, Ciad, Sud Sudan, Repubblica Centroafricana, Niger, Libano, Afghanistan.
Il mutamento climatico, la questione sanitaria, la fame e l’impoverimento, immigrazione e accoglienza, intercultura, il ruolo politico di questi paesi, saranno i tempi principali che verranno affrontati.
Questo è il programma.
Dal 22 al 25 luglio: inaugurazione a Reggio Calabria. Quattro giorni con rappresentanze delle ambasciate e/o “governi in esilio”, delle culture di questi paesi (mostre, artigianato, spettacoli). Incontro con esperti e testimoni su flussi migratori e politiche di accoglienza, corridoi umanitari e cooperazione decentrata.
9 e 11 settembre a Roma: due giorni di incontri su contrasto alla povertà, alla fame, alla malnutrizione e sulla responsabilità della UE nel rilancio della cooperazione internazionale.
17-20 settembre: L’Aquila, Sulmona, Agnone, Castel del Giudice, Colle d’Anchise. I più piccoli insieme ai più poveri per costruire il futuro a partire dall’oggi. Le seconde e terze generazioni di immigrati. Il superamento dei conflitti: il ruolo delle Ong. Il dialogo interreligioso.
Dal 26 al 30 settembre a Milano: incontro con i rappresentanti dei paesi sul “mutamento climatico”, sulla tutela ambientale, la salute, altreconomia.
3 e 4 ottobre Santa Maria di Leuca: campo internazionale per la pace. Un documento da presentare al G20 verrà stilato e presentato al Parlamento europeo e ai mass media italiani e stranieri.