“Oggi l’Africa e gli africani sono sotto rappresentati sul web. Questo cambierà col tempo”, lo ha detto Philip Emeagwali, matematico e informatico della Nigeria, a margine del forum sullo sviuppo dell’Africa che si è concluso a Taormina lo scorso 3 ottobre.
Africanews.it lo ha intervistato.
Come pensa l’industria informatica, internet e i computers possano aiutare l’Africa?
Ciò che fa è di colmare il divario tra l’Africa e l’occidente. Colmare questo divario significa sfruttare il capitale intellettuale dell’occidente che è oggi la vera fonte di ricchezza del mondo moderno. Allo stesso tempo aiuta l’Africa ad incrementare il proprio capitale intellettuale che allevia la povertà in Africa.
Quali i prossimi cambiamenti informatici che avverranno in Africa?
Come sappiamo l’Africa è rimasta indietro. Con 922 millioni di africani, che rappresentano il 15% della popolazione mondiale, siamo ancora sotto rappresentati sui siti internet perché se guardi alla provenienza di questi, si trovano tutti o quasi in occidente, in particolare negli Usa. Tuttavia crescerà lentamente e gradualmente nel tempo.
Esistono nuovi progetti che si rifanno ai principi del web 2.0 e su nuove tecniche di webdesign. Cosa ne pensa?
La proliferazione della blogosfera anche in Africa è grande paragonandola a 10-15 anni fa. Inoltre per la politica in Africa, per esempio in Zimbabwe, sta facendo molto bene agli attivisti politici grazie alla decentralizzazione di internet. 10 anni fa sarebbe stato facile chiudere dei giornali, oggi non possono chiudere oltre 5 mila siti web politici perché si trovano all’estero.
“Africa will be better represented on the web”, Emeagwali