“Per quanto riguarda l’Italia, temiamo che il clima di razzismo e le leggi o proposte di legge contrarie agli standard internazionali sui diritti umani la stiano trasformando in un paese pericoloso“, ha detto Daniela Carboni, direttrice dell’Ufficio campagne e ricerca della Sezione Italiana di Amnesty International (Ai).
Africanews.it l’ha intervistata sui pericoli per gli africani in Italia.
In che modo gli africani in Italia potrebbero essere danneggiati dall’attuale clima politico e dalle leggi che questo Governo sostiene?Per esempio un migrante che cerca lo status di rifugiato può vedersi rimpatriato immediatamente anche per errore.
Dopo tutto ciò che hanno passato queste persone, un diniego della sua richiesta può essere una condanna a morte.
Quali motivazioni hanno portato Ai a fare una dichiarazione forte a sulla situazione in Italia?
Innanzitutto non credo che Ai sia stata l’unica, forse neanche la prima tra le Ong, a denunciare il clima politico e gli atti legislativi non favorevoli ad un maggior rispetto dei diritti dei migranti.
In secondo luogo, quella dichiarazione fa parte del metodo di lavoro di Amnesty: osserviamo ciò che accade, analizziamo le situazioni in diversi paesi, tra cui l’Italia, le studiamo ed eventualmente esprimiamo pareri aiutando a superare gli ostacoli per il rispetto dei diritti umani, tra cui i diritti dei migranti e degli africani in Italia.
Inoltre non siamo soli nella nostra denuncia. Anche organizzazioni come l’Osce (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) hanno denunciato il fatto che certe dichiarazioni istituzionali possono giustificare azioni razziste.
Perché c’è scarsa attenzione rispetto ai diritti umani?
Le ragioni sono tante. Sicuramente non giova la malafede dei governi e anche della comunità internazionale che sottovaluta l’importanza per la collettività del rispetto di questi diritti. Rispettarli significherebbe veramente vivere in un mondo più sicuro. Sicuro anche per il lavoro delle imprese che spesso, su questi temi, sono tanto miopi quanto i governi. Inoltre anche l’atteggiamento dei giornalisti non aiuta. Qualche volta, infatti, sottovalutano l’importanza del rispetto di questi diritti.
Foto di: takomabibelot e coolz0r