Riprendiamo dal blog di Stefania Ragusa
Non è una boutade, non è una provocazione ma il risultato di una serissima ricerca, pubblicata da Social Science Quarterly e riportata anche da Le Scienze, edizione italiana di Scientific American.
L’autore è Tim Wadsworth, docente di Sociologia all’Università del Colorado. Wadsworth ha analizzato il rapporto tra immigrazione e numero di omicidi e rapine in 479 città americane nel periodo compreso tra il 1980 e il 2000.
Nelle città con un maggiore tasso di immigrazione (che in genere erano però anche quelle con maggiori problemi di povertà) questo tipo di criminalità era inizialmente più presente.
Analizzando però le variazioni, Wadsworth ha constatato che nelle realtà a maggior presenza migratoria la criminalità diminuiva più rapidamente che altrove.
Considerando anche altri fattori, il sociologo ha concluso che la presenza dei migranti ha determinato una diminuzione delle rapine pari al 22,2 per cento e una diminuzione degli omicidi pari al 9,3.
Questi risultati confermano quanto un altro ricercatore, Robert J. Sampson, docente di Sociologia ad Harvard, aveva affermato già nel 2006.