Quello qui sotto è il comunicato stampa di Medici Senza Frontiere sulla situazione dei migranti che lavorano come stagionali nelle campagne.
Dopo i recenti fatti di Rosarno in Calabria, che hanno posto la situazione degli immigrati stagionali al centro dell’attenzione, Medici Senza Frontiere (MSF) denuncia il continuo stato di abbandono e lo sfruttamento di questa popolazione in Italia meridionale.
I siti in cui gli immigrati stagionali vivevano nella Piana di Gioia Tauro sono ora totalmente vuoti, dopo le violenze.
La maggior parte delle persone sono state portate dalle autorità nei Centri per immigrati di altre città italiane (Bari e Crotone), abbandonando le proprie cose negli edifici in cui vivevano.
“Alcune persone non erano convinte di andarsene, perchè non avevano ancora ricevuto la paga per le giornate di lavoro compiute, altre temevano di essere detenute o deportate. Ma gli immigrati erano così spaventati da non aver altra scelta che quella di andarsene”, racconta Alessandra Tramontano, coordinatore medico dei progetti sull’immigrazione di MSF Italia.
MSF ha anche visitato i sette immigrati che sono stati ricoverati negli ospedali locali dopo essere stati vittima degli attacchi.
“I recenti episodi di violenza e di ostilità sono un sintomo estremo del perenne abbandono in cui versano gli immigrati impiegati come stagionali in Sud Italia”, dice Loris De Filippi, responsabile dei progetti di MSF Italia. “Costituiscono una forza lavoro cruciale nell’agricoltura italiana e al contempo sono facili prede dello sfruttamento. Gli immigrati stagionali impiegati in agricoltura in molte regioni dell’Italia meridionale vivono in condizioni estremamente dure: in edifici abbandonati ed esposti alla pioggia e al freddo in inverno. I siti presentano pessime condizioni igienico-sanitarie e l’accesso all’assistenza sanitaria è limitato. Le nostre equipe mediche hanno evidenziato che proprio le disastrose condizioni di vita e di lavoro hanno conseguenze drammatriche sulla salute di queste persone, che presentano infezioni respiratorie, patologie osteo-muscolari e gastroenteriche”.
MSF ha fornito assistenza umanitaria agli immigrati stagionali in alcune regioni italiane (Calabria, Puglia, Sicilia, Campania) dal 2003. L’ultimo progetto nella Piana di Gioia Tauro in Calabria, in continuità con i progetti svolti negli anni precedenti nella stessa zona, è stato avviato lo scorso dicembre, quando gli immigrati aumentano in occasione della stagione del raccolto delle arance. Con una clinica mobile, un team di MSF ha visitato i principali siti della Piana in cui vivevano gli stagionali. Tra il 21 e il 23 dicembre i volontari di MSF hanno distribuito kit contenenti fra le altre cose, coperte, secchi e saponi, per assistere 2mila immigrati della zona durante questa fredda stagione invernale.
In questi anni MSF ha denunciato le scandalose condizioni degli stagionali e ha fatto pressione sulle autorità per migliorare la situazione umanitaria degli immigrati stagionali in Sud Italia. Con i due rapporti “Una stagione all’inferno” (2008) e “I frutti dell’ipocrisia” (2005), MSF ha mostrato le drammatiche condizioni di migliaia di immigrati che lavorano durante tutte le stagioni dell’anno nell’agricoltura del Sud.
“Quasi nulla è cambiato per le migliaia di immigrati stagionali da quando noi abbiamo cominciato nel 2003. Ogni anno i nostri operatori umanitari – continua Loris de Filippi – tornano negli stessi posti e sono testimoni delle stesse terribili condizioni, che cerchiamo di alleviare fornendo assistenza medico-umanitaria. E’ ormai tempo che le autorità italiane provvedano a migliorare le condizioni degli stagionali e ad aumentare il loro accesso all’assistenza sanitaria, ma nel rispetto della dignità della persona.”
MSF, seguendo il proprio mandato medico-sanitario e la propria indipendenza, continuerà anche in futuro a fornire assistenza a questa parte di popolazione vulnerabile come fa in altri paesi europei e in molti altri contesti in tutto il mondo.