“L’Italia non ha difeso l’interesse dei suoi cittadini“. Lo ha detto la presidente della Airl, Associazione italiana rimpatriati dalla Libia, Giovanna Ortu, rintracciata al telefono da Africanews.it.
Gli italiani di Libia sono arrabbiati, delusi e si sentono abbandonati dal loro Governo. “L’Italia – ha aggiunto la signora Ortu – ha calpestato i diritti dei suoi cittadini che sono stati espulsi dalla Libia nel 1970 e che non sono stati ancora risarciti”.
I beni degli italiani cacciati dalla Libia dopo la salita al potere di Gheddafi, ammontano a 400 miliardi di lire del 1970. “Oggi – continua la presidente della Airl – ammonterebbero a una cifra astronomica: 3 miliardi di euro. Ad oggi non abbiamo preso neanche il valore nominale dei nostri beni”.
“Dopo tutti questi giorni davanti a palazzo Chigi, un presidente del Consiglio non può non degnarsi di darci una risposta”, ha aggiunto.
Concludendo la conversazione la signora Ortu ha detto che tutti gli italiani rimpatriati dalla Libia sono realisti e sanno bene quali sono i motivi che hanno spinto il Governo a siglare l’accordo con il leader libico. “Mi accontenterei – ha concluso la presidente Ortu – anche del riconoscimento formale dei nostri diritti. E’ una questione di giustizia“.
Sul sito internet della Airl è presente un’utile sezione riguardante le leggi e i trattati sui rapporti Italia-Libia.
Per maggiori informazioni: Wikipedia.
Foto di: akefaisal