Roma, 21 marzo 2011
al Parlamento europeo
alla Commissione europea
al Consiglio dell’Unione europea
e p.c.
al Segretario Generale delle Nazioni Unite
al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite
all’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani
al Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF)
all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)
all’Assemblea dell’Unione africana
alla Commissione dell’Unione africana
al Consiglio esecutivo dell’Unione africana
Dopo le elezioni del novembre scorso, è esplosa la guerra civile in Costa d’Avorio.
Il Gruppo EveryOne e il Gruppo Facebook “Costa D’Avorio, la voce della diaspora, per il ritorno alla pace” sono convinti che siano stati commessi diversi errori da parte della comunità internazionale riguardo alle posizioni assunte verso la situazione politica ivoriana.
In particolare, crediamo che il riconteggio dei voti avrebbe evitato di esasperare la fazione del presidente uscente Gbagbo.
Le irregolarità accertate avrebbero giustificato tale procedura. Ormai è tardi per tornare indietro e attualmente si segnalano violazioni dei diritti umani sia da parte dei fedeli a Gbagbo, sia da parte delle forze che sostengono Ouattara.
Entrambe le personalità politiche sono oggi responsabili dell’agonia del popolo ivoriano. Il Gruppo EveryOne e il Gruppo Facebook “Costa d’Avorio, la voce della diaspora, per il ritorno alla pace” denunciano inoltre una situazione umanitaria sempre più tragica, causata dall’emabrgo sanzionato dall’Ue al presidente uscente Gbagbo.
Trattandosi di embargo totale, il provvedimento impedisce a medicine essenziali di entrare nel Paese, causando una grave e continua perdita di vite umane innocenti. La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha manifestato preoccupazione per il diffondersi del colera, della malaria e della febbre gialla.
Anche l’Aids è assai diffuso in Costa d’Avorio e servono medicine per contrastare il virus. L’embargo totale priva inoltre la popolazione infantile della Costa d’Avorio del cibo necessario alla sopravvivenza. La malnutrizione infantile è infatti una delle principali cause di mortalità nel Paese, come ha denunciato recentemente l’UNICEF.
Il Gruppo EveryOne e il Gruppo Facebook “Costa d’Avorio, la voce della diaspora, per il ritorno alla pace” lanciano un appello urgente al Parlamento europeo affinché il cibo necessario al sostentamento della popolazione più vulnerabile e i medicinali necessari per combattere le malattie che falcidiano la Costa d’Avorio siano esclusi dal provvedimento di embargo e sia consentito con estrema urgenza che la Costa d’Avorio torni ad esserne fornita, per evitare che la strage di innocenti raggiunga punte intollerabili per la civiltà umana, in violazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, della Carta dei diritti fondamentali nell’Ue e di tutte le norme giuridiche e morali su cui si fondano le società moderne e democratiche.
Per il Gruppo EveryOne, i co-presidenti Roberto Malini, Matteo Pegoraro, Dario Picciau
Per il Gruppo Facebook “Costa D’Avorio, la voce della diaspora, per il ritorno alla pace”, i responsabili Marilina Lucia Castiglioni, Mohamed Konare Dit Shata
embargo inaccettabile
la Costa d’Avorio torni ad esserne fornita, per evitare che la strage di innocenti raggiunga punte intollerabili per la civiltà umana
e questo sarebbe un mezzo per riportare la pace??