Giro: «Delusione? Sì ma la battaglia è appena cominciata» (Il Manifesto)

Viceministro degli Esteri Mario Giro, deluso dalla sentenza della Corte di Giustizia europea?

«Diciamo che è una delusione iniziale ma la battaglia continua. Infatti non è stata ancora presa in considerazione la questione dei salvataggi in mare, che appare come cosa ben diversa da quella relativa agli arrivi via terra. Probabilmente in un caso successivo potremmo trovarci davanti a un giudizio di tipo diverso, perché la volontarietà in questo caso è molto più chiara e l’attraversamento illegale molto più ambiguo».

La Corte ha anche stabilito che la decisione di uno stato di aprire i suoi confini non basta per superare il regolamento di Dublino. Perché un migrante possa spostarsi da un Paese a un altro serve comunque un visto.

«Più che altro la Corte ha detto che l’eventuale ingresso concesso per ragioni umanitarie vale solo per uno Stato e non può essere considerato come un visto Schengen, ma questo la sapevamo. In gioco c’era l’illegalità o meno dell’ingresso. Sarebbe stato molto diverso, secondo noi, se il migrante fosse stato tratto in salvo e portato a terra. In questo caso sarebbe molto più difficile stabilire l’illegalità dell’entrata».

C’erano molte aspettative dell’Italia su questa sentenza.

«Non molte, c’erano delle aspettative ma naturalmente ci saranno altri casi. Si tratta di una battaglia che continua».

Adesso cambiare il regolamento di Dublino sarà più difficile?

«No, a questo livello non cambia niente. Resta sempre la richiesta di discuterlo al Consiglio europeo. Certo, se ci fosse stato un giudizio di tipo diverso questo avrebbe accelerato la revisione».

 

Fonte: esteri.it

 

 

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