Sabato scorso Gheddafi ha criticato la rivolta popolare nel vicino Egitto che ha costretto alle dimissioni Hosni Mubarak. Il leader libico nel frattempo deve affrontare i ribelli che pretendono il cambiamento del paese.
Gheddafi, che è rimasto al potere nonostante gli attacchi aerei della Nato che durano da quattro mesi e la campagna dei ribelli contro il suo governo che dura da 41 anni, ha messo in questione il valore delle rivolte popolari in Egitto e nella confinante Tunisia.
“Perché avete fatto la rivoluzione? Rispondetemi, perché avete fatto la rivoluzione?” ha detto Gheddafi in un messaggio alla radio rivolto agli egiziani per l’anniversario del colpo di stato del 1952 che aveva messo fine alla monarchia aprendo così la strada per la presa del potere di Gamal Abdel Nasser.
“Tunisia ed Egitto, che cosa avete ottenuto con queste rivoluzioni? La sostituzione di un governo con un altro?” ha chiesto Gheddafi, che è arrivato al potere nel 1969 con un colpo di stato ispirato dagli ideali panarabi di Nasser.
“Dopo che avete saccheggiato, distrutto e danneggiato il paese, volete un nuovo presidente?”
Gheddafi ha difeso Mubarak, ospitalizzato da aprile e incriminato per abuso di potere e per l’uccisione di manifestanti, e ha insinuato che gli egiziani siano stati affrettati nel cacciarlo dal potere senza una vera alternativa.
Sabato, decine di persone sono rimaste ferite al Cairo mentre migliaia di manifestanti combattevano contro gli oppositori con le pietre durante la loro marcia verso il ministero della difesa per sollecitare il regime militare ad accelerare le riforme.
“Hosni Mubarak dovrebbe essere onorato, sarebbe stato meglio se fosse rimasto presidente dell’Egitto,” ha detto Gheddafi.
Fonte: af.reuters.com