Gheddafi accetta la proposta del Sudafrica

La televisione di stato libica ha mandato in onda le immagini del colonnelo Gheddafi alla sua prima apparizione in pubblico dopo settimane, per dare il benvenuto al presidente sudafricano Jacob Zuma.

Il leader libico, che non appare in pubblico dall’ 11 maggio scorso, ha ospitato il signor Zuma nel suo compound a Tripoli e, secondo quanto è stato riferito, lo ha portato in visita alla casa bombardata dove suo figlio Saif al Arab e tre suoi nipoti sono stati uccisi da un attacco aereo della Nato.

Dopo l’incontro, Zuma ha detto ai giornalisti di aver parlato “in modo approfondito” con Gheddafi e ha ribadito la richiesta dell’Unione Africana di avere dei colloqui per trovare una soluzione pacifica.

Il presidente sudafricano ha riferito che il colonnello Gheddafi è stato “pronto a implementare la decisione dell’UA” ma solo se ci sarà un cessate il fuoco che comprende uno stop ai bombardamenti della Nato, condizioni già rifiutate il mese scorso, dopo la prima mediazione dello stesso Zuma.

Il colonnello Gheddafi ha detto al leader Sudafricano che il popolo libico dovrebbe essere lasciato solo “per parlare e risolvere i propri problemi”, aggiungendo di essere pronto a “migliorare la roadmap dell’UA”.

La no-fly zone, che è stata interrotta temporaneamente per permettere all’aereo del signor Zuma di atterrare, è stata ripristinata subito dopo la sua visita e sono state sentite delle esplosioni durante la notte, attribuite agli attacchi della Nato.

Pubblicamente i funzionari del regime ribadiscono che il colonnello Gheddafi non accetterà un accordo che comprende le sue dimissioni, tuttavia privatamente alcuni iniziano a dare voce al punto di vista secondo cui dovrebbe dimettersi per permettere al paese di tenere nuove elezioni.

La visita si è verificata nel momento in cui i media di stato hanno riportato la notizia della morte di 11 persone a Zlitan a causa degli attacchi aerei della Nato.

Otto alti ufficiali dell’esercito, tra cui cinque generali, avrebbero disertato e hanno tenuto una conferenza stampa a Roma per chiedere agli altri membri dell’esercito di unirsi a loro.

Un ufficiale, che si è identificato come generale Oun Ali Oun, ha detto ai giornalisti: “Ciò che sta succedendo al nostro popolo ci spaventa.

“Ci sono molte uccisioni, un genocidio… violenze contro le donne. Nessuna persona saggia, razionale con un minimo di dignità può fare ciò che abbiamo visto con i nostri occhi e ciò che ci ha chiesto di fare.”

A Bengasi, il ministro degli esteri dei ribelli, Fathi Baja, ha detto che crede che Zuma si trova a Tripoli per negoziare una exit strategy per il colonnello Gheddafi, cosa che il governo del Sudafrica nega.

Baja ha detto: “Penso che Gheddafi sia  nei guai, la bilancia del potere pende completamente sul versante militare, i gruppi a lui vicini lo hanno abbandonato… finanche la Russia gli ha chiesto di andare via.”

Baja ha aggiunto che i ribelli lanceranno un’offensiva molto presto contro il leader che sembra indebolito.

La visita di Zuma è stata bene accolta dalla comunità internazionale visto che si sa che lui ha un buon rapporto col Colonnello Gheddafi.

In base a diverse cronache giornalistiche, il presidente [sudafricano] avrebbe accettato aiuti finanziari dal colonnello Gheddafi per affrontare le sue cause giudiziarie per frode e stupro, tuttavia lo stesso non ha mai confermato.

I funzionari di Zuma dicono che la sua visita rientra nella sua capacità di membro del Gruppo di alto livello dell’Unione Africana per la Risoluzione  del conflitto in Libia.

Il Sudafrica è un membro del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e, nonostante il fatto che abbia votato la risoluzione Onu 1973,  ha criticato gli attacchi.

Il colonnello Gheddafi ha un gruppo di consiglieri, ma notoriamente si trova al potere da 42 anni e si trova in un isolamento politico.

Ci sono diversi fattori che renderanno più difficili i tentativi di cacciare il colonnello Gheddafi dal paese.

Lui potrebbe giudicare la mossa come un tradimento alla memoria di suo figlio, Saif al Arab, e dei suoi tre nipoti che sono stati uccisi dagli attacchi aerei della Nato.

Inoltre la Corte Penale Internazionale sta cercando  i mandati di arresto per il colonnello Gheddafi e suo figlio Saif al Islam.

Nell’ultima settimana le azioni militari si sono intensificate e per la prima volta sono state lanciate le bombe anche di giorno nel lungo fine settimana.

Ciò potrebbe essere un segnale di cambiamento nella strategia della Nato mandando a dire al dittatore che continueranno ad attaccare al cuore del suo regime ogni volta che vorranno.

 

Fonte: Skynews

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