“Generation Africa” è un evento speciale realizzato nell’ambito di Pitti Immagine Uomo 89 per promuovere giovani e talentuosi fashion designer africani e mostrare l’energia creativa dell’attuale scena del continente.
Per giovedì 14 gennaio è prevista una sfilata dove saranno presenti le creazioni di 4 brand africani: AKJP (Sudafrica), Ikiré Jones (USA/Nigeria), Lukhanyo Mdinigi x Nicolas Coutts (Sudafrica) e U.Mi-1 (Nigeria/UK).
Questo progetto, nato dalla partnership tra Fondazione Pitti Discovery e ITC Ethical Fashion Initiative – creato per sostenere le capacità dei micro-imprenditori africani e le reti del settore “moda”- vedrà anche la presenza di alcuni richiedenti asilo come modelli durante la sfilata, grazie alla collaborazione con Lai-momo soc. coop., società cooperativa italiana impegnata in progetti di accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo.
Lo scorso dicembre è stata presentata alle persone accolte nelle strutture di accoglienza gestite da Lai-momo la possibilità di partecipare a una selezione per le sfilate di Pitti Immagine Uomo con abiti realizzati da stilisti africani nell’ambito dell’Ethical Fashion Initiative.
Alcuni ospiti hanno aderito e hanno partecipato al casting tenuto da talent scout di agenzie di modelli e dell’EFT, che ne hanno selezionati 5, sulla base dell’altezza e dell’aspetto fisico.
Questi ragazzi, che hanno dai 19 ai 27 anni, vengono da Mali e Gambia, nei loro paesi erano contadini, muratori, camerieri o commercianti. Quasi tutti sono in Italia da maggio 2015, vivono nei centri di accoglienza in Provincia di Bologna e alcuni di loro fanno volontariato nei territori di accoglienza, in attesa di portare a termine le procedure di richiesta d’asilo.
Sanno di avere l’opportunità di mettersi in gioco in una situazione professionale a cui non avevano mai pensato e in questi giorni l’attesa per loro è cresciuta. Sono emozionati ma anche molto attenti e impegnati a seguire con cura le indicazioni date dai professionisti che stanno lavorando con loro.
Ma il progetto non finirà qui. Infatti, ITC e Lai-momo hanno deciso di continuare a collaborare per sviluppare le capacità economiche dei richiedenti asilo e rifugiati in Italia, nell’ambito della sartoria e delle confezioni, per consentire loro di sviluppare capacità e competenze spendibili sul mercato e contribuire in questo modo all’economia dei loro Paesi d’origine, direttamente o indirettamente attraverso le loro rimesse, o dei Paesi europei in cui sono ospitati.
Fonte: comunicato stampa