Due associazioni italiane hanno lanciato oggi un appello al ministro dell’interno affinché conferisca lo status di rifugiato a un cittadino nigeriano gay minacciato di morte nel suo paese.
Comunicato stampa – Firenze, 9 novembre 2010
Il Gruppo EveryOne, organizzazione per i diritti umani, e l’associazione radicale Certi Diritti lanciano un appello urgente al Ministro dell’Interno Roberto Maroni e all’Alto Commissario ONU per i Rifugiati Antonio Guterres affinché sia conferito al più presto in Italia lo status di rifugiato a Joshua J., 28enne nigeriano e omosessuale.
Joshua è fuggito dalla Nigeria, dover ischia torture e morte, nel 2008, dopo che la famiglia musulmana del ragazzo con cui aveva avuto una relazione lo ha scoperto e, minacciandolo di morte, lo ha denunciato alle Autorità di polizia.
Joshua è stato più volte soggetto a decreti di espulsione, che è stato costretto a non ottemperare: tornare nel Paese d’origine per lui significherebbe venire imprigionato fino a 14 anni, subire la condanna a 100 frustate e rischiare di essere ammazzato dalla tribù integralista cui appartiene la famiglia del coetaneo con cui ha avuto rapporti sessuali, in linea con i principi della Sharia.
Il ragazzo, attualmente ospitato in provincia di Teramo, dove svolge saltuariamente l’attività di ambulante in spiaggia, dopo essere stato arrestato perché inottemperante ai provvedimenti di allontanamento ha presentato, il 2 novembre scorso, richiesta di asilo come rifugiato.
“Joshua è ricercato dalla polizia nigeriana perché omosessuale” spiegano i co-presidenti di EveryOne Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, e il segretario dell’associazione radicale Certi Diritti Sergio Rovasio.
“A febbraio del 2008 un articolo del Nigeria Observer ha pubblicato la sua foto ed emesso un mandato di cattura in cui la polizia fissa una taglia per la consegna di Joshua alle autorità. Allo stato attuale” proseguono gli attivisti, “Joshua ha un permesso temporaneo di tre mesi ed è in attesa dell’audizione in commissione a Caserta, ove verrà esaminato il suo caso. Chiediamo” concludono i rappresentanti di EveryOne e di Certi Diritti, “che il Governo italiano attivi, attraverso il Ministero dell’Interno, tutte le procedure atte a scongiurare nell’immediato una deportazione in Nigeria del ragazzo, nonché, di concerto con l’Alto Commissario per i Rifugiati delle Nazioni Unite, provveda al conferimento urgente dello status di rifugiato, assolutamente legittimo e necessario per la sua sopravvivenza, libertà e sicurezza. Chiediamo infine a senatori e deputati di adoperarsi in prima persona affinché il diritto di asilo del giovane omosessuale sia garantito, presentando interrogazioni sulla vicenda in Parlamento”.