Il mondo del gioco è sempre più interessato al continente africano: dopo la recente notizia dell’app lanciata da NBA per il mercato keniano, è la volta del gambling online.
Un settore in continua ricerca di nuovi mercati e nuove frontiere, che non si è fermato neppure nel biennio pandemico, in cui quasi l’intero globo era stato messo in stand-by in modo del tutto surreale. Insieme al mercato dell’America Latina, quello africano è uno dei più promettenti, in cui molti investitori hanno già iniziato a riporre fiducia e a impegnare le proprie risorse.
Occorre però tenere presente alcune peculiarità di questo mercato, insite nella conformazione stessa dei territori africani e correlate alle infrastrutture esistenti. In questo, è di grande aiuto l’analisi effettuata dal blog specializzato Gaming Insider, sulla scorta di ricerche presso autorevoli fonti internazionali.
Prima della lista delle cose da fare è di sicuro l’implementazione di un’offerta specifica per il canale mobile, che è quello preponderante nell’intero continente. Con lo sviluppo tecnologico, gli smartphone sono diventati sempre più accessibili e permettono all’utente di fruire di un dispositivo integrato, già munito di connessione dati e provvisto di caratteristiche tecniche per il gioco streaming. Così facendo, l’offerta di gioco a distanza potrà raggiungere anche le zone sprovviste di infrastrutture di comunicazione capillarizzate e coloro che non hanno la possibilità di accedere tramite computer.
L’offerta mirata dovrà poi tenere in considerazione dell’età media dei giocatori d’azzardo in Africa, differente rispetto al resto del mondo, e oscillante fra i 18 e i 35 anni. E anche i gusti sono differenti, con una netta predilezione nei riguardi delle scommesse sportive, soprattutto attinenti ai campionati di calcio delle leghe europee.
Da ultimo, ma non per importanza, ci sarà da tenere in considerazione quelle che sono le legiferazioni dei singoli Stati in materia.
La situazione del Sudafrica è piuttosto ambigua, posto che attualmente il gioco online può essere offerto da qualsiasi operatore con licenza regionale, senza che però esista un quadro normativo esauriente, non essendo mai entrato in vigore il National Gambling Amendment Act del 2008. Non sono, inoltre, autorizzati tutti i giochi d’azzardo e questo non avviene solo in Sudafrica, ma anche in altri Stati. In Nigeria, ad esempio, roulette, dadi e giochi di carte non sono consentiti, nonostante il gioco d’azzardo sia stato legalizzato nel lontano 2004.
Insomma, una regione particolarmente interessante che sarà la protagonista delle prossime evoluzioni del mercato del gioco d’azzardo, per favorire le quali ci sarà però bisogno di particolare attenzione, nonché di approfonditi studi.