Europa e Africa: la nuova geo-politica alla luce dello scenario nordafricano
Dal dicembre 2010, ben 13 stati tra Nord Africa (Marocco, Algeria, Libia, Tunisia, Egitto), Medio Oriente (Bahrein, Siria, Qatar, Yemen, Iran, Giordania, Oman, Arabia Saudita) e Africa Sub-Sahariana (Gibuti e in parte Costa d’Avorio) sono stati investiti da un ciclo di rivolte.
A qualche mese dallo scoppio delle proteste, gli scenari geopolitici nella regione nordafricana restano ancora molto nebulosi.
La cosa è preoccupante : con i suoi 168 milioni di abitanti (16,6% della popolazione africana) e con un PIL complessivo di 464 miliardi di euro (35,3% di quello dell’intero continente africano), il Nord Africa costituisce un territorio di grande importanza per l’Europa da un punto di vista economico e strategico.
L’Unione Europea è il primo investitore (40% degli investimenti) nella regione nordafricana nonché il suo primo partner commerciale. Si stima che siano oltre 6.000 le aziende europee che operano in Nord Africa (dai grandi player dei settori petrolifero e delle telecomunicazioni alle piccole e medie imprese attive nel ramo del tessile e dell’agroalimentare).
Nuovi attori nell’area
Il peso dell’Europa nella regione sta però diminuendo in favore dell’emergere di nuovi attori. La composizione degli investimenti esteri nella regione è oggi caratterizzata dalla sostanziale diminuzione/stagnazione della presenza europea (dal 45% degli investimenti esteri nel 2003, al 40% nel 2009) e americana (dal 13% degli investimenti nel 2003 al 12% nel 2009).
Sono stati soprattutto i paesi i Paesi del Golfo ad aver fatto registrare un incremento in temrini di presenza in Nord Africa. Nel 2009 ad essi era riconducibile il 18% degli Investimenti Diretti Esteri (IDE) nella regione (dall’8% registrato nel 2003).
A seguire, la Cina, a cui nel 2003 erano imputabili solo il 2% degli IDE nella regione, conta oggi per il 5% degli investimenti totali. Gli investimenti cinesi si concentrano sulla Libia e in particolare sul settore energetico.
Il nuovo Great Game in Nord Africa
Le dinamiche messe in rilievo potrebbero evidenziare l’esistenza di una competizione accresciuta nella regione. Le numerose iniziative internazionali che riguardano la gestione del post-crisi, costituiscono la prova del fatto che tutti gli attori in gioco vogliono essere implicati nella regione.
- il G8 di Deauville (27 maggio 2011) ha stanziato per la causa oltre 40 miliardi di $.
- Gli Stati Uniti con il discorso del Cairo di Obama del 19 maggio 2011 hanno promesso la cancellazione di un miliarod di $ in debito egiziano, l’istituzione di un fondo per le imprese locali per 2 miliardi di $ e della cosidetta Comprehensive Trade and Investmente Partnership Initiative per stimolare il commercio.
- L’Unione Europea ha stanziato 1,4 Mld $ aggiuntivi per il 2011-2013, ha previsto un aumento dei prestiti e ha preventivato un potenziamento progressivo del supporto alle imprese nella regione.
- La Cina, infine, sfruttando la sua posizione astensionista rispetto all’intervento militare in Libia, si è proposta come potenza mediatrice per la risoluzione pacifica del conflitto tra le forze pro e anti-Gheddafi.
Tuttavia, l’attenzione nei confronti dell’Africa del Nord trascura quanto i sommovimenti e le crisi in corso possano avere ripercussioni nell’intero continente africano e sulle future relazioni tra Europa e Africa.
La sessione Geopolitica del Forum di Taormina, cercherà di individuare scenari e potenziali sviluppi di tali relazioni. Nello specifico, il position paper di The European House – Ambrosetti mette in evidenza alcune raccomandazioni per l’Unione Europea, affermando la necessità per l’Europa di sviluppare una visione strategica che rilanci il suo ruolo nel continente africano.
Tre scenari distinti sono identificabili per le relazioni attuali tra Europa e Africa alla luce dello scenario Nord-africano:
- Africa come “Failing continent” – loose/loose strategy Europa e Africa.
Prevede instabilità geopolitca, massicce ondate migratorie, involuzione economica e politica del continente; - Sviluppo senza Europa – win/loose strategy
Prevede l’indebolimento dell’influenza europea a favore di nuovi attori (BRICs e Paesi del Golfo) e la perdita per l’Europa di un mercato naturale di sbocco e approvvigionamento; - Sviluppo con l’Europa – win/win strategy
Prevede il contenimento ondate migratorie, stabilizzazione Africa e Maghreb, il rilancio dell’economia europea e lo sviluppo delle economie africane e maghrebine con una nuova centralità del Mediterraneo.
E’ compito degli attori politico-istituzionali (ma anche economici) europei, trovare metodi innovativi per rendere possibile la terza alternativa, l’unica in grado di fornire pace e stabilità tanto agli stati europei quanto al Nord Africa e all’Africa.
QUI il pdf con maggiori informazioni.
Did you find this information helpful? If you did, consider donating.