”La rapida trasformazione degli ultimi decenni con una accelerazione verso nuovi equilibri geopolitici e verso processi di integrazione regionale pongono oggi l’equazione politica estera-cooperazione in termini nuovi, densi di problematicità e al tempo stesso di straordinarie prospettive”, tra le quali ”l’evoluzione dalla logica di assistenza e di aiuto ad una di partenariato con le nostre controparti”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri Giulio Terzi nel suo intervento al forum della cooperazione internazionale a Milano, alla presenza del presidente del Consiglio Mario Monti e del ministro della Cooperazione Andrea Riccardi.
Per Terzi ”la centralità della cooperazione, la sua intima appartenenza alla politica estera di ogni Paese risiedono nei suoi valori etici, nel dovere – avvertito da Stati, Organizzazioni Internazionali, società civile e da tutti i soggetti di cooperazione – di impegnarsi per un mondo migliore in cui si combattano la povertà e la fame, si riduca il divario nord-sud, si dia una risposta credibile alle sfide globali, si tutelino e si promuovano i diritti fondamentali, inclusa la libertà religiosa, e si riaffermi la necessità di porre l’accento sull’uomo e sul suo pieno diritto a migliorare la propria esistenza”.
Allo stesso tempo, bisogna ”affrontare con decisione il nodo delle risorse finanziarie se vogliamo preservare il nostro giusto peso negli equilibri internazionali e continuare a parlare con autorevolezza a livello globale”, ha spiegato il ministro, rilevando che ”purtroppo negli ultimi anni abbiamo assistito a una drastica riduzione dei fondi assegnati alla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo, pari all’inizio di quest’anno a circa 200 milioni di euro, con tagli superiori all’80% rispetto al 2007”. D’altra parte, ha detto ancora il ministro, la consapevolezza delle difficoltà ”ci deve indurre, da un lato, ad utilizzare meglio i fondi disponibili e, dall’altro, ad essere presenti e propositivi in tutte le sedi in cui si discute di cooperazione allo sviluppo”. In tale contesto, ”il quadro di riferimento non può che essere l”Europa”.
Monti, quando si potrà più risorse
“La centralità della Cooperazione allo sviluppo dovrà, non appena le condizioni di bilancio lo renderanno possibile, essere rafforzata anche sul piano delle risorse”, ha detto il presidente del Consiglio Mario Monti nel suo intervento al forum, al quale il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rivolto in videomessaggio un ringraziamento particolare a tutti coloro che lavorano nel settore “in silenzio e lontano dai riflettori, speso al prezzo di rilevanti sacrifici personali” ed ha sottolineato come la cooperazione internazionale “nel XXI secolo della globalizzazione” sia anche un investimento strategico. “Fare cooperazione – ha spiegato Monti – è oggi un imperativo etico di solidarietà, ma è anche e soprattutto, un investimento strategico in termini di sicurezza nazionale e internazionale, di gestione di flussi migratori, di protezione dell’ambiente, di sicurezza energetica, di promozione di opportunità economico-commerciali per le imprese italiane, di autorevole partecipazione del nostro Paese nei principali Fora e nella gestione dei temi global”.
Riccardi, essenziale cambiare legge
“Cooperare è essenziale in un mondo globalizzato”, ha detto il ministro della Cooperazione Andrea Riccardi. “Un Paese che non coopera – ha sottolineato – è un Paese che declina”. E per dimostrarlo ha citato uno studio dell’Ispi secondo cui fra il 1994 e il 2011 “ogni euro investito in cooperazione è rientrato”. A questo punto “una riforma della legge 49 sarebbe da fare con tempo e lungimiranza”, secondo Riccardi per cui la cooperazione potrebbe trovare spazio nella Costituzione come è successo per il pareggio di bilancio.
Fonte: esteri.it