Riceviamo e pubblichiamo questa filastrocca per il primo marzo (sciopero degli immigrati) scritta da Pabuda (Paolo Buffoni Damiani).
noi e loro
separati da un foglio di carta,
duro e buio come la cattiveria.
noi e loro,
transennati in code incomunicanti
per accedere ai comuni incubi delle questure.
noi e loro,
lacerati da un debito plurisecolare:
loro non lo sanno calcolare, noi non sappiamo come fare per ripagare!
noi e loro,
intimiditi da timori subliminali, ch’a volte montano in paure e terrori.
noi e loro,
racchiusi in recinti dialettali, con apposite, separate, pietanze e preghiere e rosari e candele.
noi e loro, distanziati:
nei cud, nei rid, nei bot e ctt e nella frequenza dei test di gravidanza.
noi e loro, divisi
sembriamo un triste fenomeno da baraccone e ci ammaliamo di vergogna.
noi e loro,
uniti e mescolati
saremo, almeno per un giorno, una novità strabiliante.
ci sarà, tra noi e tra loro, qualcuno che più degli altri ci prenderà gusto
e pretenderà di replicare la mescolanza unita
ogni santo giorno:
è quello che si chiama “il punto di non ritorno”.