Africanews è felice di annunciare che la 30ma edizione del festival del cinema africano di Verona è più di una notizia locale visto che continua ad appassionare i fan e gli spettatori dei cinema cittadini oltre ai numerosi invitati.
Sebbene la 29ma edizione del festival (2009) sia stata certamente una corsa contro il tempo con migliaia di cinefili che arrivavano da ogni dove, da luoghi vicini e lontani, anche l’edizione di quest’anno ha mantenuto questa peculiarità.
Con il mantra che è giunto il tempo dell’Africa, che continua sin dai tempi dello scorso mondiale sudafricano all’inizio di quest’estate 2010, e con la canzone di Shakira: “Waka Waka – This Time for Africa”, il Verona film festival non è da meno rispetto all’edizione dello scorso anno intitolata “New Africa”.
Sebbene parole come “Migranti e Viaggiatori” vengano ripetute durante i giorni del festival, termini come Generazioni o la realizzazione dell’indipendenza africana occupano ugualmente il loro posto.
Verona è la città dell’amore, dell’arte e della cultura, almeno per come ci è stata descritta da William Shakespeare. Quando si tratta di migranti africani in città, Verona resta altrettanto famosa in molti modi. Perciò il racconto che si sta svolgendo in queste ore nella città riguarda proprio questi temi.
Vestiti con abiti alla moda e alla guida di macchine di lusso, un esercito di africani, provenienti da ogni dove, si sta mescolando tra gli abitanti della città per raccontare le loro storie, la loro realtà culturale, la loro musica, le loro danze e i loro film.
Ieri (15 novembre) è stato un giorno speciale al festival. Sono stati proiettati sei film, di cui quattro nella categoria “Viaggiatori e migranti”.
Al Cinema Santa Teresa, Borgo Roma è stato proiettato “Campania Burning” (di cui qui sotto incolliamo il trailer), un documentario di Andrea D’Ambrosio e Maurizio Cartolano, sulle orribili vicende degli immigrati a San Nicola Varco, nel sud d’Italia.
Altri film sono “I fiori alla finestra” (Flowers at The Window) e “Fair Tales”, al Cinema Stimate, vicino il centro di Verona. “Mahla”, un cortometraggio e “Un homme qui crie”, un lungometraggio sono stati proiettati al cinema Aurora, Borgo Venezia.
Un altro grande evento di ieri è stato il ‘festival generation’, intitolato: “Ieri, oggi e domani – il sogno dell’indipendenza africana”. In programma per il dibattito era prevista la presenza di Anna Maria Gallone, direttrice artistica del festival del cinema africano di Milano.
Credetemi, tutto questo non capita tutti i giorni ed è probabilmente il segno evidente di un “qualcosa di nuovo” o il sogno di come dovrebbe essere. Il gesto benevolo di alcune istituzioni e la buona gente di Verona permettono agli africani di raccontare le loro storie. In questo risiede il significato del festival. Perciò godetevi lo spettacolo finché è possibile.
Ewanfoh Obehi Peter