Intervista al Sottosegretario Mantica: «Raccontiamo a scuola l’emigrazione» (Secolo d’Italia)
Roma 05 Settembre 2009, Secolo d’Italia, Antonio Pannullo
Consenso è stato espresso al termine del Consiglio dei ministri di giovedì da parte del ministro della Difesa Ignazio La Russa per la proposta del sottosegretario agli Esteri Alfredo Mantica in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
«Il fenomeno dell’emigrazione – ha detto La Russa – nonostante abbia visto coinvolti milioni di nostri connazionali, non ha mai trovato adeguato spazio nelle pagine dei libri di storia, oscurando di fatto quindi, un capitolo quanto mai importante e significativo della nostra identità nazionale. Condivido quindi pienamente la proposta del sottosegretario Mantica».
Si tratta delle tante pagine dimenticate della nostra storia, considerando anche che non è stata sempre una storia felice e costellata di successi, ma a tratti tragica e triste: è per merito dell’allora ministro per gli Italiani nel Mondo Mirko Tremaglia che la maggioranza degli italiani, soprattutto dei giovani, ha appreso il sacrificio dei minatori morti nella tragedia di Marcinelle, in Belgio, o di quella ancora più grave di Monongha, in Virginia, dove nel 1907 persero la vita quasi mille minatori, in maggioranza nostri connazionali. Da sconosciute che erano, ora le due vicende sono state trasposte in opere cinematografiche.
Sottosegretario Mantica, qual è la sua proposta in merito alle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia?
In realtà le mie proposte sono due: una riguarda gli esuli italiani. Quelli della Libia e gli Istriani, Fiumani e Dalmati. Sono decenni che queste tristi e gravi vicende vanno avanti senza mai concludersi. Ormai è ora di concluderle, ma con la soddisfazione di tutti, primi fra tutti coloro che hanno sofferto in modo indicibile per avere soltanto la colpa di essere italiani.
Per loro cosa propone?
Quello che abbiamo sempre proposto: un equo e soddisfacente indennizzo, non solo morale, che metta la parola fine a una delle più tragiche ingiustizie che siano mai state fatte a dei nostri compatrioti.
E l’altra proposta cosa riguarda?
L’altra proposta parte da una considerazione: ad oggi, l’emigrazione italiana nel mondo è una storia quasi del tutto sconosciuta. Eppure ha costruito anche il nostro Paese: quante famiglie per decenni, in un secolo, hanno vissuto delle rimesse dei loro familiari emigranti? E quanto paesi e borghi sono stati abbandonati, anche totalmente, dai loro abitanti che andavano a cercare fortuna altrove? E nelle nazioni dove siamo andati, e penso a Stati Uniti, Svizzera, Germania, America Latina, Australia e chi più ne ha più ne metta, ci siamo sempre fatti onore lavorando duramente e contribuendo quindi a produrre ricchezza di quelle nazioni. Ma sui libri di storia se ne parla poco, è un altro di quei buchi neri della storia che da qualche tempo stiamo cominciando a riempire.
Vorrebbe quindi un libro di testo su quest’argomento?
L’idea veramente era di due libri, non di uno: sull’emigrazione e sull’Unità d’Italia, e per ottenerli ho pensato a un concorso. Sì, a un concorso per autore riservato alle scuole italiane sul tema della storia e del significato dell’Unità d’Italia oggi, che preveda per il testo vincitore la stampa da parte dello Stato e l’obbligo dell’adozione in scuole medie o superiori, lo vedremo in un secondo momento, in modo che sia distribuito nel 2011.
E l’altro?
L’altro concorso invece sarà riservato alle scuole italiane nel mondo, e dovrà trattare il tema, interessante quanto sconosciuto, della epica vicenda dell’Italia nel mondo: di tutto quello che gli italiani hanno fatto e realizzato, di come si siano integrati con le popolazioni, di quale accoglienza abbiano ricevuto, e purtroppo anche delle grandi tragedie e discriminazioni delle quali sono stati vittime e che ogni anno il nostro governo ricorda con gratitudine e affetto. Ho chiesto pertanto che nell’ambito delle cerimonie per i 150 anni dell’Unità d’Italia si reperiscano le risorse anche per queste iniziative.