Le violenze in Egitto e Siria continuano a tenere in allarme la comunità internazionale.Ieri la Lega Araba, che aveva già sospeso Damasco come stato membro, ha respinto le richieste del regime di modificare la missione di 500 osservatori per monitorare l’applicazione del suo piano di pace, per “garantire la sovranità e la dignità” della Siria.
Modifiche, ha fatto sapere l’organizzazione araba dal Cairo, che avrebbero “cambiato radicalmente la natura della missione”.
I Ministri degli Esteri della Lega hanno intanto annunciato che si riuniranno giovedì per decidere le prossime mosse. Una linea di condotta, quella araba, che ha riscosso il sostegno del neoministro degli Esteri italiano, Giulio Terzi, e di quello tedesco, Guido Westerwelle, che a Roma hanno espresso la loro “profonda preoccupazione”, condannando la repressione del regime.
Terzi e Westerwelle hanno allo stesso tempo espresso “seria preoccupazione per le notizie dall’Egitto sui violenti scontri tra manifestanti e forze di sicurezza”.
I due Ministri “hanno fatto appello a tutte le parti a astenersi immediatamente da ogni ulteriore atto di violenza” e “invitato tutti i soggetti istituzionali e politici a contribuire” a creare “un ambiente tranquillo necessario a una transizione democratica”.
Un appello alla calma e alla moderazione, senza “puntare l’indice in particolare contro nessuno”, è stato rivolto anche dall’UE. Bruxelles – ha reso noto il portavoce dell’Alto rappresentante Catherine Ashton – riconosce che la transizione è un processo difficile, ma l’ordine va mantenuto “nel pieno rispetto dei diritti umani ed accogliendo le aspirazioni democratiche dei cittadini”.
L’Unione europea auspica che le elezioni possono tenersi nel pieno rispetto degli standard internazionali e democratici. Allo scopo, l’UE ha messo a disposizione osservatori e finanziamenti.
Fonte: esteri.it
Le immagini trasemsse oggi dai telegiornali sono veramente sconvolgenti e preoccupanti