Il Consiglio europeo – è scritto nelle conclusioni – segue con estrema preoccupazione il deterioramento della situazione in Egitto. Ha condannato con la massima fermezza la violenza e tutte le persone che vi fanno ricorso e la incoraggiano.
Ha sottolineato il diritto di tutti i cittadini di manifestare liberamente e pacificamente, con la dovuta protezione da parte delle autorità incaricate dell’applicazione della legge.
Qualsiasi tentativo di limitare la libera circolazione delle informazioni, compreso mediante aggressioni e intimidazioni nei confronti dei giornalisti e dei difensori dei diritti umani, è inaccettabile.
Il Consiglio ha esortato le autorità egiziane a rispondere alle aspirazioni del popolo egiziano con la riforma politica e non con la repressione. Tutte le parti dovrebbero dar prova di moderazione e astenersi da ulteriori atti di violenza, nonché dare avvio ad un’ordinata transizione verso un governo che goda di ampio sostegno.
Il Consiglio ha sottolineato che tale processo di transizione deve cominciare adesso. I principi sanciti nell’accordo di associazione e gli impegni assunti devono costituire la base per le relazioni dell’UE con l’Egitto.
Il Consiglio ha espresso compiacimento per la maniera pacifica e dignitosa in cui il popolo tunisino e quello egiziano hanno espresso le loro legittime aspirazioni democratiche, economiche e sociali, che sono conformi ai valori promossi dall’Unione europea per se stessa e in tutto il mondo.
Il Consiglio ha sottolineato che alle aspirazioni democratiche dei cittadini si dovrebbe rispondere con il dialogo e la riforma politica, nel pieno rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, e con elezioni libere e regolari.
Ha invitato tutte le parti ad avviare un dialogo costruttivo a tal fine. L’Unione europea è determinata a sostenere pienamente i processi di transizione verso la governance democratica, il pluralismo, migliori possibilità di prosperità economica e di inclusione sociale e una maggiore stabilità regionale.
Il Consiglio è impegnato a favore di un nuovo partenariato che comporti un sostegno più efficace in futuro ai paesi che stanno attuando riforme politiche ed economiche, anche attraverso la politica europea di vicinato e l’Unione per il Mediterraneo.
Fonte: comunicato stampa esteri.it