COMUNICATO STAMPA –
Trent’anni di Festival di Cinema africano e un titolo che vuole riassumere in uno slogan l’edizione pensata dalla Direzione artistica per il 2010. “Generations: ieri oggi e domani del sogno indipendente africano” è un titolo-tema evocativo di quel che vuol raccontare la rassegna cinematografica, lo spiega il direttore di Nigrizia Multimedia, padre Fabrizio Colombo.
«Abbiamo voluto celebrare il passato, mostrando una selezione di quei registi che sono oramai considerati le pietre miliari del cinema africano – penso a Djibril Diop Mambéty, Roger Gnoan M’Bala, Abderrahmane Sissako, Hailé Gerima, Sembène Ousmane, Souleymane Cissé, Flora Gomez, Idrissa Ouédraogo –, ma allo stesso tempo non volevamo dar vita a un’operazione nostalgia, abbiamo voluto lasciar spazio alle nuove Afriche che stanno emergendo e facendo scoprire nuovi generi – ne vedremo alcuni –: fantasy, thriller, polizieschi. Più commerciali, più fiction».
Come accade in tutte le società anche l’Africa vive uno scontro generazionale.
«Speriamo che questa tensione, che è una tensione positiva, venga fuori durante la tavola rotonda che abbiamo voluto dedicare ai giovani. Quel che sembrano voler dire questi ragazzi è “sediamo sul passato, che non dimentichiamo, ma vogliamo staccarci dai vecchi schemi”.
Le differenze tra le generazioni si vedono, questi film sono più urbani, meno legati alla tradizione del villaggio – che comunque vedremo rappresentata in alcune proiezioni –. D’altra parte basti vedere che inizialmente il cinema era completamente al maschile, mentre oggi (quest’edizione lo conferma) sono tante le registe, provenienti per lo più dall’Est, che emergono e che sembrano essere una parte importante del futuro di questa cinematografia».
Verona si conferma “capitale” del cinema africano.
«Con il tempo siamo diventati un punto di riferimento, basti pensare che i padri del cinema africano sono passati da qui. Verona – la Selezione Speciale Trent’anni lo mostra – è stata un crocevia importante. Quest’anno festeggiamo una passione che si rinnova e che ha fatto conoscere, attraverso il cinema africano, la città scaligera a livello nazionale e internazionale. Lo dimostrano le collaborazioni che nascono, i film che transitano per Verona e arrivano in altri Festival importanti».
Verona, città che spesso arriva alle cronache per episodi di razzismo, è la prima realtà italiana ad ospitare il cinema d’Africa.
«Quando ci chiedono perché non organizziamo il Festival di Cinema Africano a Venezia rispondiamo che un po’ è per fedeltà alla storia di questa rassegna, ma soprattutto è la sfida di affrontare tematiche “politicamente scorrette” in un contesto difficile; proporre un’alternativa, mostrare un altro volto dell’Africa, un volto che serve per combattere i pregiudizi.
L’Africa non è solo fame, aids, bambini soldato.
È questo il senso della nuova Sezione Viaggiatori e Migranti. Tanti dei film africani parlano di Diaspora. Il cinema africano è sempre più voce della Diaspora, molti dei registi abitano in Europa, vivono tra l’Africa e l’America. Questa nuova Sezione è sembrata necessaria, ha una sua valenza politica importante. Per questo siamo particolarmente contenti che si sia creata una giuria ad hoc che diffonda il messaggio fondamentale del Cartello “Nella mia città nessuno è straniero”.
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